Le estati di Franz a Riccione. Quando il Kaiser lasciò il segno

Il campione scomparso venne in vacanza nel 1968 e ci tornò come ospite nel 2004

Addio Kaiser. Aveva 78 anni Franz Beckenbauer, l’uomo che cambiò il calcio dimostrando che si poteva dominare anche senza essere un goleador. Era venerato dai tifosi, anche italiani quando nel 2004 atterrò in elicottero nel campo sportivo di Riccione. Era stato invitato dall’amico Rudolf Houdek, l’imprenditore tedesco legato alla Perla Verde. Per Houdek un impero economico costruito nel tempo, e un curriculum in cui spiccava la presidenza del Bayern Monaco. Rudolf conosceva bene quel ragazzo, Franz, che con il tempo divenne uno dei più grandi. Quando atterrò brillavano gli occhi dei papà assiepati allo stadio Italo Nicoletti insieme ai figli, sotto il sole di settembre. Beckenbauer arrivò al centro del campo da calcio e tirò un calcio al pallone inaugurando il primo manto sintetico di Riccione.

Non era la prima volta che il Kaiser metteva i piedi nella Perla. Era già accaduto tanti anni prima. Nel 1968 venne ospitato al Savioli spiaggia. Era l’inizio di luglio e Beckenbauer si presentò assieme alla prima moglie Brigitte Wittmann, dopo un matrimonio tenuto segreto che fece scandalo all’epoca in Germania. Trentasei anni più tardi eccolo ancora a Riccione, osannato da migliaia di persone. "Ricordo ancora la cena che organizzammo in piazzale Roma. Era riservata - ricorda il sindaco di allora, Daniele Imola -. Fuori dalle transenne c’erano migliaia di persone, di cui tanti tedeschi in vacanza. Beckenbauer passò la serata a firmare autografi. Provai a portarlo via per farlo cenare ma non volle farlo. Raramente ho visto tanta disponibilità". Fu la degna chiusura di una giornata vissuta da Kaiser Franz. Fu quel giorno che confidò di essere rimasto colpito nel 1968 dall’ospitalità romagnola, dal mare e dalla voglia di divertirsi tanto da tornarci, senza clamori, altre volte nel corso degli anni a seguire. Beckenbauer a Riccione ha lasciato un segno: il calco delle mani fatto in viale Ceccarini.

Andrea Oliva