Legislatura vicina al capolinea. San Marino verso elezioni anticipate

Scadenza del mandato a dicembre, ma si pensa di bruciare le tappe con il voto al 29 maggio o 9 giugno

Legislatura vicina al capolinea. San Marino verso elezioni anticipate

Legislatura vicina al capolinea. San Marino verso elezioni anticipate

A dicembre la scadenza naturale, ma già da settimane a San Marino si sta ragionando sulla possibilità di andare ad elezioni anticipate. Perché l’idea di andare al voto a fine anno non alletta nessuno. E per nessuno pare conveniente. Così, l’attuale governo potrebbe chiudere la propria avventura con qualche mese d’anticipo. Tanto che è già possibile ipotizzare due date possibili per le prossime elezioni: 26 maggio o 9 giugno, giornata delle elezioni europee. Nelle ultime settimane la Democrazia cristiana, anima dell’attuale governo, si è spesso interrogata sui prossimi passi da compiere. Se proseguire, dribblando le difficoltà che evidentemente sono state palesi in Consiglio grande e generale, o avviarsi verso le elezioni. "C’è la volontà da parte di tutte le forze politiche – sottolineano dal Pdcs – di impegnarsi per trovare una sintesi e un percorso condiviso per concludere questa legislatura ordinatamente e per svolgere in maniera costruttiva i prossimi lavori consiliari e la nomina della Reggenza, nonché di avviare un percorso di confronto sulle riforme istituzionali, considerato non rinviabile, per il buon funzionamento delle istituzioni stesse". Insomma, una conclusione anticipata della legislatura, ma non traumatica.

Determinanti i passi che verranno compiuti in questo mese di marzo in Consiglio grande e generale. Che sarà anche il Consiglio in cui verranno eletti i nuovi capi di Stato con il toto-Reggenti che è già scattato (Pasquale Valentini per la Dc e Rossano Fabbri di Npr tra i più accreditati). In mezzo c’è un clima politico che viaggia sul filo delle alleanze. Il rapporto tra Dc e Alleanza Riformista sembra ormai più che consolidato e il partito di via delle Scalette nell’ultimo periodo ha spesso strizzato l’occhio anche alla nuova alleanza tra Psd, Libera e Partito socialista. Proprio la Dc la scorsa settimana si è seduta al tavolo con tutti i protagonisti di maggioranza e opposizione.

Se Rete sembra ormai deciso a correre da solo verso le prossime elezioni, resta tutta da valutare la posizione di Domani Motus Liberi. Come il ruolo di Repubblica Futura, oggi all’opposizione, ma anche meno distante dal Pdcs rispetto a qualche mese fa. All’orizzionte di questo scenario non ancora ben definito c’è l’accordo di associazione con l’Unione europea sul quale tutti sono d’accordo. Ci sono firma e ratifica da mettere in conto. C’è da capire se di questo se ne occuperà questo Consiglio o il prossimo, quello che nascerà dopo le elezioni.