Lezioni e giochi per ragazzi malati: "Così li aiutiamo a ripartire"

La scuola speciale della clinica ’Sol et salus’: "Un progetto unico in Italia"

Lezioni e giochi per  ragazzi malati: "Così li aiutiamo a ripartire"

Lezioni e giochi per ragazzi malati: "Così li aiutiamo a ripartire"

È una scuola speciale, la ’Casina nel bosco’. È un luogo dove bambini e ragazzi non solo studiano e fanno i compiti, ma giocano insieme e ’imparano’ ad affrontare la malattia e a riprendere in mano la vita. Un progetto destinato – letteralmente – a far scuola quello della clinica ’Sol et salus’ di Rimini, che ha inaugurato al suo interno uno spazio educativo e sociale per i piccoli pazienti che assiste. Solo l’anno scorso l’ospedale privato ha accolto 317 minori in età scolare, alle prese con cure e riabilitazione dopo gravi incidenti e malattie. Bambini e ragazzi costretti a restare lontani da scuola per mesi. "Abbiamo pensato – spiega Matteo Vaccari, il presidente di ’Sol et salus’ – di creare finalmente per loro uno spazio dove

tornare a fare scuola e anche a socializzare". Con l’obiettivo di integrare le cure e la riabilitazione "e aiutare bambini e ragazzi nel loro percorso di reinserimento nella società".

Il progetto è partito a novembre, e sono già 40 i bambini e ragazzi (dai 4 ai 20 anni) che frequentano la ’Casina del bosco’. Un progetto "reso possibile dalla collaborazione con la cooperativa Millepiedì e il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti (Cidi)". I docenti sono volontari del Cidi affiancati da psicologi e sanitari. Il tutto a carico della ’Sol et salus’, che ha organizzato percorsi mirati per ogni paziente. La clinica ha avviato inoltre una collaborazione con l’università: "Il nostro sogno è dar vita a un master per formare operatori e sviluppare il progetto". Che sta dando ottimi risultati, sotto ogni aspetto: "C’era un un ragazzo che rifiutava di fare fisioterapia: l’abbiamo coinvolto con la ’Casina del bosco’, si è convinto a farla". A benedire il progetto anche Raffaele Donini, assessore regionale alla sanità: "Questo programma apre scenari nuovi. I dati scientifici ci dicono che la partecipazione dei piccoli pazienti al percorso riabilitativo è fondamentale per la riuscita del percorso ospedaliero". Quello che ’Sol et salus’ ha creato "è qualcosa di unico in Italia che mette insieme le cure e la conoscenza", dice il sindaco Jamil Sadegholvaad. "L’entusiasmo, la partecipazione di docenti ed educatori – aggiunge la vicesindaca Chiara Bellini – vanno oltre qualsiasi protocollo. È un’esperienza umana coinvolgente".