Lilla Parco al timone della Cgil: "Mi batterò per donne e precari"

La nuova segretaria provinciale: "A Rimini gli stipendi più bassi: alzarli sarà una delle nostre priorità"

Lilla Parco al timone della Cgil: "Mi batterò per donne e precari"

Lilla Parco al timone della Cgil: "Mi batterò per donne e precari"

Cambio della guardia alla Cgil. È Francesca Lilla Parco la nuova segretaria provinciale del sindacato. Prende il posto di Isabella Pavolucci, che era stata rieletta appena un anno fa e lascia la segreteria provinciale per entrare in quella regionale. Tanti ieri – tra cui la presidente dell’assemblea regionale Emma Petitti – si sono congratulati con Lilla Parco, la terza donna alla guida della Cgil di Rimini nei 120 anni di storia del sindacato. Laureata in sociologia, 48 anni, già operaia di Italcoop e poi dipendente del maglificio Fuzzi, la Lilla Parco è entrata nel sindacato nel 2023.

Prende il timone della Cgil in una fase molto delicata e complessa per l’economia riminese. Quali sono le battaglie più urgenti?

"I salari, prima di tutto. Nel Riminese abbiamo retribuzioni molto più basse rispetto alla media n regionale e nazionale. Gli stipendi medi a Rimini oggi non superano i 15mila euro: il 34% in meno rispetto al resto dell’Emilia Romagna, il 28% in meno della media italiana. C’è troppo precariato, nel turismo soprattutto ma anche in altri settori".

Il nuovo anno è appena iniziato, ma è già prevedibile un aumento della cassa integrazione nel Riminese.

"È così purtroppo. Nel settore manifatturiero, nella metalmeccanica in particolare, sono numerose le aziende che aumenteranno la cassa integrazione perché si riducono ordini e produzione".

Anche i più recenti studi hanno evidenziato il divario, nella nostra provincia, tra le paghe degli uomini e quelli delle donne. Come intervenire?

"La differenza salariale di genere è da sempre una delle nostre battaglie. Nel Riminese le donne percepiscono (a seconda dei settori) in media dall’11% al 34% in meno rispetto agli uomini. Se poi guardiamo i dati delle dimissioni volontarie, per oltre il 50% dei casi sono legati alla difficoltà nel conciliare il lavoro e la famiglia. Dobbiamo creare condizioni e strumenti per permettere alle donne di poter lavorare, serve un cambiamento nel welfare e anche culturale".

Le altre priorità?

"Sono tante: dalla lotta al precariato all’assistenza sanitaria fino all’emergenza casa. Ci serve un nuovo patto sociale. E poi c’è il tema della legalità, della lotta alla malavita".

Non si fa abbastanza nella nostra provincia per contrastare le infiltrazioni mafiose?

"A oggi nel Riminese Cattolica è l’unico comune che aderisce ad Avviso pubblico, che è la rete di enti locali e regioni contro mafie e corruzione. Ma le infiltrazioni mafiose sono un problema di tutto il territorio. Chiediamo più impegno a tutti i comuni".

Manuel Spadazzi