Lo picchia con il cric per un conto non saldato: pena confermata in Appello

Lite tra artigiani sfocia nel sangue: idraulico condannato ad un anno

Lo picchia con il cric per un conto non saldato: pena confermata in Appello

Lo picchia con il cric per un conto non saldato: pena confermata in Appello

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) emessa dal giudice monocratico di Rimini, che nel maggio del 2023 si era pronunciato nei confronti di un idraulico riminese di 47 anni, difeso dall’avvocato Emanuela Guerra, finito a processo in quanto accusato di aver assalito, a colpi di cric, un 66enne riminese, ferendolo gravemente soprattutto alle gambe. Un’aggressione dietro la quale – secondo gli inquirenti – ci sarebbe stata una lite tra i due uomini, entrambi artigiani, per un conto non saldato. Per la vittima, quel giorno di sette anni fa (era il 2016) era stato l’inizio di un lungo calvario tra ospedali e centri di riabilitazione, che ha avuto su di lui pesanti effetti anche a livello psicologico. Il 66enne era assistito dagli avvocati Massimo Cerbari e Gabriele Bordoni. In primo grado l’imputato era stato condannato anche al pagamento di una provvisionale di 25mila euro, in attesa che un ipotetico risarcimento venga invece potenzialmente quantificato in sede civile. Dopo la conferma della sentenza arrivata in Appello, resta ora da capire se, insieme al suo avvocato, deciderà o meno di far valere le proprie ragioni attraverso un eventuale ricorso in Cassazione.

Dietro la faida, stando alla ricostruzione degli inquirenti, ci sarebbe stato il mancato pagamento di una parcella per dei lavori idraulici. Lavori che, secondo quanto sostenuto dal 66enne, non sarebbero stati eseguiti a regola d’arte: per questo motivo non era intenzionato a tirare fuori neppure un soldo. Di tutt’altro avviso l’idraulico che non era riuscito a ottenere dall’altro artigiano i soldi che riteneva gli spettassero di diritto. Mentre il 66enne si recava al lavoro al volante del suo furgone, un’auto era sbucata fuori dal nulla e gli aveva tagliato la strada, costringendolo a fermarsi. Dall’abitacolo, come un razzo, era sceso un uomo, armato con un pesante cric. Aveva aperto la portiera e a quel punto – stando alla ricostruzione degli inquirenti e alla denuncia presentata dalla vittima – avrebbe iniziato a colpirlo ripetutamente, centrandolo per lo più alle gambe. Dopo di che si era dato alla fuga, lasciando il 66enne coperto di sangue e ferito gravemente. L’uomo aveva quindi chiamato il 118 e i carabinieri ed era stato trasportato in pronto con il codice di massima gravità, riconoscendo in seguito nell’idraulico 47enne – a suo dire – il presunto autore dell’aggressione. L’indagato, dal canto suo, ha sempre respinto al mittente le accuse, affermando che all’ora dell’aggressione lui si trovava da un’altra parte, presentando anche uno scontrino come prova a sostegno della sua versione.