L’omicidio Mannina. La sorella: "Sono felice che il suo killer sia morto . Lo Stato ci ha abbandonato"

Dritan Demiraj, l’assassino dell’uomo e di Lidia Nusdorfi, è deceduto in ospedale per le conseguenze del pestaggio subito nel 2016 in carcere. Il dolore di Simona: "Di Silvio mi manca tutto, mio figlio porta il suo nome". .

L’omicidio Mannina. La sorella: "Sono felice  che il suo killer sia morto . Lo Stato ci ha abbandonato"

L’omicidio Mannina. La sorella: "Sono felice che il suo killer sia morto . Lo Stato ci ha abbandonato"

Non ha paura nel dirlo: "Lo ammetto: quando ieri ho letto la notizia che Dritan Demiraj, l’assassino di mio fratello Silvio, è morto, mi sono sentita sollevata. Felice, in un certo senso". A parlare così è Simona Mannina, sorella di Silvio, una delle due vittime uccise da Demiraj nel 2014. Mannina era stato torturato e poi ammazzato da Demiraj il 28 febbraio 2014 solo perché era diventato il compagno della sua ex, Lidia Nusdorfi, uccisa a coltellate dall’albanese il giorno dopo. Demiraj dal 2016 si trovava ricoverato in ospedale a Parma, a causa dei danni cerebrali subiti dopo un pestaggio subito in carcere. È morta nel 2019 Monica Sanchi, amante e complice di Dritan (aveva attirato Mannina nella trappola), mentre Sadik Dine, zio dell’albanese, anche lui complice, sta scontando l’ergastolo. Che cosa prova sapendo che il killer di suo fratello è morto?

"Sento che una parte di me è in pace. Forse non si dovrebbe dire, ma sono felice. Ci ha portato via Silvio e ha distrutto le nostre vite. In qualche modo, giustizia è fatta".

Lo sa che i familiari di Demiraj potrebbero chiedere ora un risarcimento allo Stato, essendo deceduto per le ferite riportate in seguito a un’aggressione subita in carcere?

"Sarebbe assurdo. Niente e nessuno ci potrà restituirci Silvio, ma resta il fatto che la mia famiglia non ha visto un euro di risarcimento dallo Stato. Siamo stati lasciati soli".

Cosa le manca di più di suo fratello?

"Mi manca tutto. Eravamo molto legati. Ho scoperto di essere incinta del mio figlio più piccolo il 27 febbraio 2014, il giorno prima che Silvio venisse ammazzato (il corpo fu gettato da Demiraj nel lago Azzurro di Santarcangelo). Pe deciso di chiamare mio figlio Manuel Silvio".

Manuel Spadazzi