ANDREA OLIVA
Cronaca

Manifesto della discordia, una modella riminese: “Denuncio la Lega, ha ‘rubato’ il mio volto”

Anna Haholkina, italo-ucraina che da 12 anni vive in città, si è ritrovata a sua insaputa sui cartelloni elettorali: “Voglio un risarcimento danni. La mia immagine usata contro il velo islamico: non ho mai dato il permesso di utilizzarla per fini politici”

Anna Haholkina in una foto tratta dai suoi social; a sinistra il manifesto ‘incriminato’

Anna Haholkina in una foto tratta dai suoi social; a sinistra il manifesto ‘incriminato’

Rimini, 23 maggio 2024 – “Non ho mai acconsentito all’utilizzo della mia immagine per fini politici o propagandistici”. Anna Haholkina non si è fermata a questo, aprendo anche un contenzioso legale per il risarcimento del danno che le avrebbe procurato la Lega fin da quando i grandi manifesti della campagna elettorale del Carroccio sono comparsi nelle vie e nelle piazze delle grandi città.

Un paio di settimane fa, Anna, origini ucraine, ma a Rimini da oltre una dozzina di anni, ha cominciato a ricevere messaggi e chiamate “da parte di conoscenti, amici, clienti e agenzie”.

Di lavoro fa la modella e la sua immagine è comparsa su manifesti politici del Carroccio “in contrapposizione con quella di una donna musulmana con indosso un Niqab, accompagnata dallo slogan: ‘Donne costrette/Donne libere. Da che parte vuoi stare?’”. Quell’immagine di Anna Haholkina era stata scattata e messa in vendita su Shutterstock, una piattaforma dove è possibile acquistare immagini. Ma nel caso specifico “ho firmato il consenso per la vendita per il solo uso commerciale”.

Non solo, “le policy che regolano l’uso di tali immagini sono molto chiare e ne impediscono l’uso per fini politici o propagandistici”.

Per la modella di origini ucraine, divenuta cittadina italiana da un anno e divisa tra Rimini e Milano, la campagna elettorale della Lega si è rivelata un incubo. “Tutto questo comporta un danno di immagine alla mia persona e alla mia carriera di modella e attrice”.

Ma c’è dell’altro. Le origini di Anna sono in un Paese che da oltre due anni è in guerra con la Russia. Era il mese di febbraio del 2022 quando cominciarono ad arrivare missili su Kiev e sulle altre città ucraine.

Oggi Haholkina si ritrova la propria immagine su un manifesto elettorale di un partito che storicamente ha avuto rapporti con la Russia di Putin (salvo poi prenderne le distanze). “In questa vicenda dobbiamo anche tenere presente che ci troviamo con una persone che ha origini ucraine, un Paese attaccato dalla Russia, mentre la sua immagine viene usata da un partito filorusso” precisa l’avvocato Vincenza Carriero che assieme all’avvocato Federica Trapazzo segue l’azione legale che la modella ha avanzato in sede civile contro il partito. Anna non intende fermarsi e tornando al messaggio del manifesto politico ribatte: “Se vogliamo parlare di costrizione potremmo iniziare a parlare delle migliaia di famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni e delle migliaia di mogli che hanno visto partire i propri mariti al fronte”.

Negli ultimi giorni qualcosa è cambiato. “A quanto ci risulta – spiega l’avvocato Carriero – i manifesti a Milano sono scomparsi”. Intanto l’azione legale va avanti anche perché “per poter utilizzare quella immagine – chiude l’avvocato – andavano chieste autorizzazioni specifiche, cosa che non risulta essere stato fatto”.