Messaggi d’odio. Due sorelle perseguitate

Insulti, offese e minacce anonime sul profilo Instagram delle ragazze. Chiesto il processo per un 35enne riminese accusato di stalking.

Messaggi d’odio. Due sorelle perseguitate

Messaggi d’odio. Due sorelle perseguitate

Riversare messaggi di odio, insulti pesantissimi e minacce di ogni tipo sulla chat di Instagram di due giovani sorelle. Per alcuni mesi era diventato questo il passatempo preferito di un 35enne riminese, che nascondendosi dietro l’anonimato di un profilo fake creato per l’occasione sui social network, era riuscito a far sprofondare le due ragazze in un vero e proprio incubo, costringendole a vivere con l’ansia perenne di uscire di casa e di imbattersi nel misterioso aguzzino o con la paura che quest’ultimo potesse pedinarle, spiarle o bussare alla porta della loro casa. A seguito delle denunce presentate dalle stesse vittime, il nome dell’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati. Atti persecutori è il reato ipotizzato nei suoi confronti.

Terminata la fase delle indagini preliminari, il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto per il 35enne – difeso dall’avvocato Simona Saltarelli – il rinvio a giudizio. Un’eventualità che dovrà ora essere discussa nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Rimini. La vicenda risale alla primavera del 2023 e comincia nel momento in cui la più giovane delle due sorelle, entrando su Instagram, si ritrova con il profilo intasato da decine e decine di messaggi dai toni particolarmente offensivi. I messaggi provengono tutti dallo stesso account anonimo. L’autore, celandosi dietro un nickname di fantasia, per motivi mai del tutto chiariti, ha deciso di mettere nel mirino la ragazza e ha incominciato a tempestarla di insulti sempre più scurrili e violenti. Quello che all’inizio sembra essere uno scherzo banale, nel tempo inizia ad assumere contorni sempre inquietanti, tanto che la vittima comincia a temere per la propria incolumità e vive con grande ansia la propsettiva di uscire di casa. La giovane, terrorizzata, corre a raccontare tutto alla sorella. Anche quest’ultima, dopo un po’, si ritrova in bàlia del misterioso stalker che non si fa scrupoli a intimidire anche lei con raffiche di messaggi più o meno dello stesso tenore. Lo sconosciuto afferma di essere in grado di hackerare i loro profili e lascia intendere di non essere solo ma di avere alle spalle altre persone pronte a supportarlo. Sempre più spaventate, le sorelle decidono quindi di rivolgersi alla polizia di Stato e di raccontare la vicenda che le vede protagoniste.

Il caso finisce sul tavolo del Centro per la sicurezza cibernetica dell’Emilia-Romagna che attraverso una serie di verifiche riesce in poco tempo a risalire all’identità del 35enne. Facendo scattare nei suoi confronti la denuncia.