Minaccia i genitori: "Vi uccido a morsi"

Un 40enne è stato arrestato a Miramare per aver perseguitato i suoi genitori, anziani albergatori, minacciandoli con orribili parole e comportamenti violenti. I militari dell'Arma hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione della misura cautelare.

Minacce spaventose, rese ancora più terribili dal fatto di essere state rivolte da un figlio ai genitori. "Ti sgozzo e dopo mi bevo il tuo sangue... e poi darò fuoco all’albergo". Nei giorni scorsi i carabinieri di Miramare hanno fatto scattare le manette ai polsi di un 40enne – difeso dall’avvocato Gisella Caltavuturo – accusato di aver messo in atto una vera e propria persecuzione ai danni del padre e della madre, una coppia di anziani albergatori. I militari dell’Arma hanno così dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misuta cautelare disposta dal gip Vinicio Cantarini su richiesta del sostituto procuratore Luca Bertuzzi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 40enne pretendeva a tutti i costi di essere ospitato nell’albergo gestito dai gestori. Motivo, questo, che lo avrebbe portato a scagliarsi con rabbia contro il padre e la madre, con richieste sempre più assurdi e comportamenti di volta in volta sempre più aggressivi che alla fine hanno spinto la coppia a rivolgersi alle forze dell’ordine. Vessazioni, umiliazioni e violenze psicologiche, accompagnate da minacce orribili, come quella di negare ai genitori l’insulina di cui hanno bisogno a causa delle loro condizioni di salute. Addirittura, a fine luglio, il 40enne era arrivato al punto di offendere il padre e la madre alla presenza dei carabinieri, promettendo che li avrebbe "uccisi a morsi" se non avessero assecondato le sue richieste. Un’escalation di violenza proseguita per settimane e settimane, con i poveri genitori ormai completamente in bàlia di quel figlio che non perdeva occasione per coprirli di insulti o terrorizzarli con comportamenti e gesti inquietanti, come quello di lasciare due coltelli incrociati sul tavolo al termine dell’ennesima discussione per futili motivi. Per un po’, i genitori hanno cercato di sopportare in silenzio le angherie del 40enne, ma alla fine hanno compreso di non poter continuare a vivere nella paura di fronte a quelle continue torture psicologiche: per questo motivo hanno deciso di bussare alla porta dei carabinieri spiegando loro di essere vittime di una persecuzione. Una denuncia che ha fatto scattare le indagini, portando all’applicazione della misura cautelare.