Nel carrello gli aumenti d’agosto "Senza offerte spesa a caro prezzo"

Federconsumatori: "Il costo dei prodotti non cala e nelle prossime settimane potrebbe impennarsi"

Nel carrello gli aumenti d’agosto  "Senza offerte spesa a caro prezzo"

Nel carrello gli aumenti d’agosto "Senza offerte spesa a caro prezzo"

La pasta sugli scaffali del supermercato costa il 10 percento più dell’agosto del 2022. Latticini e uova si pagano a peso d’oro, con un rincaro su base annua del 13,3%. Sono queste le prime indicazioni sugli aumenti del cosiddetto carrello della spesa per il mese che si è appena chiuso, comunicate da Federconsumatori. "Attendiamo i dati ufficiali - spiega Graziano Urbinati referente per l’associazione dei consumatori -, anche se gli scostamenti potrebbero essere nell’ordine di uno o due decimali. Resta una situazione preoccupante perché l’inflazione è scesa sotto il 6%, arriveremo a un 5,8%, probabilmente. Ma i beni di prima necessità continuano a costare molto, a volte il doppio o più". La fine dell’estate non porterà una diminuzione sensibile dei prezzi, anzi "potrebbe accadere l’esatto contrario. In estate era prevedibile un abbassamento sensibile dell’indice inflattivo per i minori consumi energetici, e le tariffe più basse. Ma questo non è accaduto. Ora le famiglie si ritroveranno in autunno con le tariffe e i consumi energetici in rialzo, ci saranno il caro scuola, le tasse con i bollettini della Tari, ed anche le visite mediche che tanti hanno rimandato alla fine dell’estate. Il rischio è che le famiglie, e mi riferisco a quelle con genitori lavoratori, possano finire in ginocchio". Federconsumatori teme che i cittadini vengano ‘presi per fame’. "A fare la spesa dobbiamo andarci, ma i prezzi restano molto alti e non si trovano più le offerte nei supermercati. Cosa che fa pesare ancor di più gli aumenti". Un effetto domino che mina i bilanci delle famiglie. Da mesi ormai gli olii e i grassi vedono prezzi alle stelle. La conferma arriva anche in agosto con "valori che si aggirano su un + 20%". Altra conferma per le verdure che restano superiori del 12% rispetto a un anno fa. Viene invece confermata la flessione della frutta che dopo i prezzi stellari di alcuni mesi fa, oggi vede gli aumenti avvicinarsi a un 8%. Anche gli alcolici viaggiano verso la doppia cifra, e la mancanza di offerte, come per altri prodotti, ne amplifica gli aumenti. "Per le birre siamo arrivati a superare il 13% in più in un anno - riprede Urbinati -. Prezzi altissimi anche per i succhi di frutta, superiori del 14%. A rimanere in linea con l’indice inflattivo è la carne, con un +5,8%".

Per Federconsumatori alcuni dei rincari sono anomali e tanto da pensare a una vera e propria "speculazione. Senza offerte non resta che andare al discount alla faccia di chi dice che i poveri mangiano meglio", chiude Urbinati riferendosi al ministro Lollobrigida.

Andrea Oliva