No al servizio dimezzato . I marinai di salvataggio fanno ricorso al prefetto: "Ora scendiamo in piazza"

Scontro sulla pausa pranzo: "Un addetto in torretta ogni 300 metri? È una follia"

No al servizio dimezzato . I marinai di salvataggio fanno ricorso al prefetto: "Ora scendiamo in piazza"

No al servizio dimezzato . I marinai di salvataggio fanno ricorso al prefetto: "Ora scendiamo in piazza"

La loro stagione inizierà tra due mesi. Ma prima di tornare in torretta i marinai di salvataggio del Riminese sono pronti a scendere in piazza, per protestare contro la nuova ordinanza che rivoluzionerà da quest’estate il servizio di salvamento. Non solo: "Ieri abbiamo consegnato un documento con tutte le nostre osservazioni al prefetto di Rimini Rosa Maria Padovano. Siamo pronti a presentare un esposto al prefetto, se non si troverà una soluzione e i sindaci non faranno retromarcia", dicono dall’associazione che riunisce gli oltre 300 marinai di salvataggio del Riminese.

La vicenda è nota. Su indicazione della capitaneria di porto, la Regione ha imposto che da quest’anno il servizio sia garantito sempre, anche in pausa pranzo, mentre fino all’estate 2023 i baywatch facevano sosta dalle 13 alle 14, issando la bandiera rossa per un’ora. Non sarà più così. La nuova ordinanza, che la Regione – prima di firmare – ha condiviso con tutti i Comuni costieri, prevede che tra le 12,30 e le 14,30 il servizio sia svolto a torrette alternate: mentre un addetto al salvamento è a pranzo quello vicino copre la sua zona, per poi darsi il cambio l’ora successiva. Questo significa che, in pausa pranzo, i marinai di salvataggio dovranno garantire il servizio su un fronte di 300 metri, anziché 150. L’associazione dei marinai di salvataggio del Riminese non ci sta. Così come non ci sta la Cgil. "La nuova ordinanza mette in pericolo la sicurezza dei bagnanti e degli operatori. Come può un marinaio di salvataggio garantire il soccorso a Rimini, a Ferragosto, dovendo sorvegliare un fronte di 300 metri anziché di 150? Con questa ordinanza si torna indietro di 36 anni", attacca Maurizio Bardeggia, il presidente dell’associazione. Già: nel 1988 i baywatch protestarono sfilando in corso d’Augusto contro l’ordinanza di allora che prevedeva, in bassa stagione e in pausa pranzo, un solo addetto al salvamento ogni 300 metri. Quell’ordinanza che durò poco per le proteste dei marinai di salvataggio e dei sindacati.

Non fa sconti nemmeno la Cgil, critica fin da quando – a gennaio – era stata prospettata la riorganizzazione del servizio. Il sindaco ha chiesto un incontro agli amministratori di tutti i Comuni della costa, per convincerli a fare dietrofront. La Regione, attraverso l’assessore al turismo Andrea Corsini, si è già espressa in merito: indietro non si torna. Il 3 aprile l’associazione dei marinai di salvataggio incontrerà l’assessore al demanio di Rimini Roberta Frisoni, dopo aver già incontrato gli amministratori di Riccione e Misano. "Non cambieremo la nostra posizione – avvertono i marinai – Un solo addetto al salvamento ogni 300 metri è una follia".