Non c’è posto per i giovani. Gli anziani vivono meglio

La rilevazione sul benessere delle diverse fasce d’età nelle province . Rimini perde posizioni dal 2023, diversi gli indicatori selezionati.

Non c’è posto per i giovani. Gli anziani vivono meglio

Non c’è posto per i giovani. Gli anziani vivono meglio

Rimini non è più una città per giovani e a dirlo sono i dati emersi domenica scorsa al festival dell’Economia di Trento. Per l’edizione di quest’anno degli Indici generazionali del Sole 24 Ore la città romagnola scivola al sessantesimo posto tra le centosette provincie italiane per la qualità della vita dei giovani. Ancora peggio se parliamo di bambini perchè nella classifica il comune riminese finisce ancora più giù, addirittura in settantanovesima posizione. Magra consolazione nella ’risposta’ alle esigenze degli anziani, qui Rimini si colloca sul quarantunesimo gradino della classifica finale-

Sono stati dodici gli indicatori selezionati in analisi della qualità della vita nella categoria dei bambini, dei giovani e degli anziani. A trionfare tra i primi è stata Sondrio, seguita da Ravenna e Trieste. Nella fascia 18-35 anni la miglior città in cui vivere, secondo la classifica, è Gorizia, poi Ravenna e Forlì Cesena. La categoria dei più grandi tra le tre vive meglio a Trento, secondo posto per Como e infine Cremona.

Per misurare la qualità della vita per i più piccoli sono stati presi in esame aspetti come il numero di pediatri sul territorio, quello dei parchi e dei giardini scolastici o ancora i delitti denunciati a danno di minori. Per i giovani spazio al numero di bar e discoteche in zona, la disoccupazione giovanile o il quoziente di nuzialità. Tra gli anziani il numero di pediatri diventa quello di geriatri, o il numero di posti letto nelle rsa e quello degli orti urbani. Per stilare la classifica sono state prese in esame altre nove voci di gradimento per ogni categoria, le quali sono state mediate per ricavare un punteggio che andava ad assegnare il gradimento finale per stilare la graduatoria.

Rimini si arresta nella parte finale di quasi tutte e tre le liste. Nell’ambito giovani perde un posto rispetto al 2023 in cui si era stanziata cinquantanovesima. Per quanto riguarda i bambini scende addirittura di diciannove posizioni se confrontiamo i dati con quelli di dodici mesi fa. Quella degli anziani resta sempre un piccolo conforto. Qui la provincia romagnola ha guadagnato trentatré posizioni in relazione all’anno scorso in cui si era fermata al settantaquattresimo posto. Oltre alle città ’vincenti’ emerge un largo divario territoriale tra nord e sud in cui i primi occupano stabilmente la testa delle centosette provincie esaminate in tutte le categorie, mentre i secondi la coda finale.

Federico Tommasini