Notte in campo per la pace. Il più bel gol del vescovo Anselmi

Partita con un gruppo di sacerdoti e diaconi della diocesi e i ragazzi accolti nella comunità di Sant’Aquilina della Papa Giovanni XXIII. Un bel momento di amicizia e condivisione.

Notte in campo per la pace. Il più bel gol del vescovo Anselmi

Notte in campo per la pace. Il più bel gol del vescovo Anselmi

Non ha resistito. Per amore del calcio il vescovo ha messo da parte l’abito episcopale. E la notte di Capodanno, monsignor Nicolò Anselmi è sceso in campo insieme a preti, diaconi e ai ragazzi accolti nella comunità di Sant’Aquilina della comunità Papa Giovanni XXIII, per invocare da subito il dono della pace. Con un pensiero ai tanti che soffrono e con l’augurio che per i bimbi in guerra possa esserci nel nuovo anno la possibilità di giocare, di vivere la loro vita senza più avere paura.

Assieme ad altri religiosi, in calzoncini corti, monsignor Anselmi, come un vero goleador, si è battuto come un leone, sfidando intemperie, pioggia, freddo e sonno. Erano ormai le 3 di notte quando si sono messi a giocare. Pura follia o santa follia? Chi era presente dice che il vescovo non se l’è cavata male. Un bel possesso di palla, buoni tocchi e visione di gioco. Alla fine chi ha vinto? Poco importa, hanno vinto e hanno fatto gol la pace, l’amicizia e la vera condivisione.

Nicolò Anselmi si conferma, ancor di più, con questo gesto, compagno di strada e guida, mettendosi sulla stessa sintonia di un giocatore di calcio qualsiasi. Al vescovo lo sport piace, l’abbiamo visto. All’incrollabile fede in Dio abbina un’insospettabile fede calcistica: non ha mai nascosto la sua grande simpatia per il Torino. Il calcio per monsignor Anselmi è anche un’occasione per vivere meglio e più civilmente e per vivere lo sport in maniera gioiosa. Deve aiutare ad aprire i cuori e le menti. Sì, perché lui ama lo sport a 360 gradi. Adora la bicicletta, gli piacciono le moto, viaggia in scooter, non gli dispiace la pallacanestro, lo abbiamo notato sugli spalti del Flaminio con la sciarpa biancorossa al collo per tifare la Rbr. Per lui lo sport aiuta a crescere e a cambiare, consentendo nella società di operare in modo libero e responsabile. Bisogna imparare a giocare, a confrontarsi con gli altri e con se stessi, a perdere, ma anche a vincere, abbandonando l’individualismo.

Lo sport come palestra di vita, dunque. Per questo da monsignor Anselmi giunge spontanea l’ideale benedizione di buon anno, estesa a tutte le squadre sportive del riminese.