FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Omicidio Pierina, indagini senza fine. Nuovi accertamenti sul percorso di fuga del killer

La scientifica ha eseguito nei giorni scorsi delle misurazioni tecniche lungo il tragitto che va da un portone del complesso ai cassonetti. La criminologa Bruzzone: "Facile scappare, il condominio è un colabrodo"

Rimini, 15 marzo 2024 – Sembra ci siano ancora delle pieghe da svelare dietro all’omicidio di Pierina Paganelli. Sfumature di quanto accaduto la notte del 3 ottobre scorso, quando intorno alle 22.10 la 78enne pensionata è stata uccisa nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino dove la donna viveva sola. Questo almeno è quanto lascerebbero presagire i nuovi rilievi tecnici eseguiti dal personale della polizia scientifica nei giorni scorsi, quando in via del Ciclamino gli investigatori si sono ripresentati per eseguire alcune misurazioni di distanze in quella che può essere stata, almeno in forma di ipotesi, la via di fuga del killer di Pierina.

La polizia nei garage di via del Ciclamino, luogo del delitto di Pierina Paganelli. Nel riquadro, la criminologa Bruzzone
La polizia nei garage di via del Ciclamino, luogo del delitto di Pierina Paganelli. Nel riquadro, la criminologa Bruzzone

La scientifica infatti ha misurato le distanze tra un altro portone (non quello d’ingresso al civico 31 dove Pierina abitava al terzo piano) del complesso residenziale e i ’soliti’ cassonetti dove stando agli inquirenti l’assassino si potrebbe essere disfatto dell’arma del delitto, quel coltello di circa 15 centimetri mai ritrovato. Un accertamento che va dunque ad aggiungersi alla babele di quanto già eseguito nel corso dell’inchiesta coordinata dal pm Daniele Paci e lunga ormai più di cinque mesi. Un’inchiesta che attende ancora novità rispetto agli esiti degli accertamenti telematici sui cellulari dei principali sospettati (non indagati) e della 16enne figlia di Manuela Bianchi e Giuliano Saponi, nonché nipote di Pierina, a cui era acquisito il telefonino.

Ma mentre la macchina investigativa procede coperta dal segreto istruttorio, l’ultima analisi tecnica compiuta in via del Ciclamino fa discutere anche la stessa criminologa Roberta Bruzzone, di recente nominata consulente per la difesa di Louis Dassilva e Valeria Bartolucci e intervenuta proprio sugli ultimi accertamenti della scientifica alla trasmissione ’Ore 14’ su RaiDue. "La scorsa settimana io stessa ho studiato tutte le vie di fuga e posso garantirvi che quel condominio è un colabrodo". Non usa mezzi termini in trasmissione la Bruzzone, che ha analizzato ancora: "Si può uscire da dove meglio si crede e anche in tutt’altre zone del complesso sfruttando tutta la parte interna degli scantinati collegati tra loro. Non solo – continua la criminologa –, ma una volta fuori non ci sono telecamere. Solo una nel retro del complesso, ma che in tanti punti non arriva al punto da fornire materiale concreto. Ci si può, insomma, allontanare da lì senza essere visti". Poi Bruzzone torna anche sugli accertamenti della scientifica: "Il nuovo lavoro della polizia è finalizzato ad accertare elementi coperti dal segreto, di qualcosa che gli inquirenti sicuramente hanno in mano, ma che non deve essere così determinante per individuare il soggetto che magari è stato carpito in qualche frame di una registrazione".