ANDREA OLIVA
Cronaca

Paolini: "Affitti brevi, serve una stretta sui controlli"

"Vanno controllati i tanti appartamenti dati con affitti brevi". A chiedere una stretta è Fratelli d’Italia con il consigliere Stefano...

"Vanno controllati i tanti appartamenti dati con affitti brevi". A chiedere una stretta è Fratelli d’Italia con il consigliere Stefano...

"Vanno controllati i tanti appartamenti dati con affitti brevi". A chiedere una stretta è Fratelli d’Italia con il consigliere Stefano...

"Vanno controllati i tanti appartamenti dati con affitti brevi". A chiedere una stretta è Fratelli d’Italia con il consigliere Stefano Paolini (nella foto), il quale ritiene si possa nascondere un problema di sicurezza e ordine pubblico dietro ai tanti alloggi affittati a turisti in città. "Chi controlla che all’interno ci siano realmente le persone dichiarate? Non è un dettaglio o un problema numerico, e i fatti di questi ultimi giorni dovrebbero accendere un faro su cosa c’è dietro gli affitti brevi. Non tutti i giovani o bande arrivano in treno in giornata. Possiamo dirci certi oggi di sapere chi è registrato negli alloggi? All’interno ci sono solo i due registrati o invece una decina di giovani? Possiamo dire quanti sono gli appartamenti che vengono dato in affitto in città? Ritengo che servano controlli per capire cosa accade in questi alloggi, e la municipale dovrebbe dotarsi per fare verifiche puntuali. I controlli, ed eventualmente l’emergere di situazioni irregolari, sarebbero un forte monito per tutti coloro che immettono i propri alloggi sul mercato".

Ad oggi, dati del ministero del Turismo, gli appartamenti censiti con il Cin (Codice identificativo nazionale) affittati a turisti in modo non imprenditoriale, dunque da semplice cittadini e non da titolari di società, sono 451 ai quali vanno aggiunti altri 72 gestiti in forma imprenditoriale. Oltre 500 appartamenti, sempre che il numero di quelli realmente presenti sul mercato non sia maggiore, puntualizza Paolini. "Se vogliamo agire sulla sicurezza e contrastare la presenza di queste bande di giovani a Riccione, allora dobbiamo intensificare i controlli. Per quelli che arrivano in treno, deve esserci un presidio costante in stazione, e vanno fermati, subito, e identificati. La pressione deve essere costante, dal momento del loro arrivo alla presenze di agenti in città. Perché solo così capiranno che Riccione non è per loro".

a. ol.