Parapiglia al porto di Rimini, litiga con la ex e picchia gli agenti: fermato con il taser

In manette un 36enne brasiliano accusato di resistenza e lesioni. La donna era stata inseguita e strattonata per strada dallo straniero, che poi si è scagliato contro i poliziotti mandandoli all’ospedale

Dopo aver picchiato gli agenti, il 36enne è stato fermato con il taser

Dopo aver picchiato gli agenti, il 36enne è stato fermato con il taser

Rimini, 14 aprile 2024 – Nemmeno l’intervento di due agenti della polizia di Stato e di quattro militari della Guardia costiera è bastato a placarlo. Per calmare un brasiliano di 36 anni, che l’altra mattina attorno alle 11 in via Destra del Porto ha prima strattonato l’ex compagna e poi aggredito le forze dell’ordine, c’è voluto addirittura il taser. Anche dopo aver ricevuto le scariche elettriche, tuttavia, lo scalmanato ha continuato a scalciare e dimenarsi, fino a quando non è stato immobilizzato e dichiarato in arresto, con l’accusa di resistenza, lesioni e atti persecutori. Difeso dall’avvocato Sonia Giulianelli, si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Il parapiglia è cominciato venerdì, nella tarda mattinata, nella zona del porto, proprio davanti alla caserma della Capitaneria. A un certo punto l’attenzione dei militari viene attirata da una coppia che sta passando di lì. Lei - una donna rumena - cerca di allontanarsi a passo svelto e grida all’uomo di lasciarla in pace. Lui - un 36enne brasiliano - continua a tallonarla, la strattona e le ordina di tornare indietro. Il personale della Guardia costiera interviene, dicendo all’uomo di smetterla di importunare la donna, e di fermarsi, ma lui sembra non sentirci, e continua a importunare la malcapitata. Nel frattempo interviene una Volante della polizia di Stato. Alla vista degli agenti, il sudamericano si allontana verso piazzale Fellini, ma viene raggiunto. A quel punto, messo alle strette, perde completamente la testa. Come una furia, si scaglia contro uno dei poliziotti, colpendolo in faccia con un borsello. I poliziotti cercano di bloccarlo, ma lo straniero ha ormai perso la testa: urla come un invasato, scalcia, si dimena, addirittura cerca di sfilare la pistola d’ordinanza a una delle divise. Uno dei poliziotti non può far altro che impugnare il taser in dotazione. Nel rispetto della procedura, punta il dispositivo ad impulsi elettrici contro l’esagitato per dissuaderlo, ma quello continua ad avanzare in segno di sfida. L’agente attiva l’arco elettrico facendo sentire il crepitio del taser. È un avvertimento, ma lo straniero non ne vuole affatto sapere di stendersi a terra. Con una mossa rapidissima, cerca di colpire il poliziotto con un pugno in faccia. A quel punto viene fatta partire la prima scarica elettrica, a cui ne segue un’altra. Dopo altri secondi convulsi, durante i quali il 36enne prova di nuovo a rialzarsi e scappare, gli agenti delle Volanti riescono a bloccarlo in sicurezza, nonostante i calci da lui sferrati, gli insulti e le minacce. Il brasiliano, che ha alle spalle dei precedenti, viene accompagnato in questura per l’identificazione e gli accertamenti di legge, al termine dei quali sarà dichiarato in arresto. Viene rintracciata e sentita la sua fidanzata. Quest’ultima riferisce ai poliziotti che da tempo subiva le vessazione e le persecuzioni dell’ex compagno. Lui l’aveva vista in un locale di Marina centro, l’aveva seguita fino a casa, poi aveva sfondato la porta e nuovamente aveva continuato a seguirla in strada, fino a via Destra del porto. Il 36enne ha fornito una versione diversa, spiegando di aver perso i freni inibitori dopo aver assunto alcol e stupefacenti, e di essersi recato a casa dell’ex compagna per riavere il portafoglio, sostenendo che glielo avesse rubato, e che sarebbe stata proprio la donna ad aggredirlo.