Parcheggio Tripoli. Dopo Pasqua via ai lavori. Intervento da 12,6 milioni

L’amministrazione comunale punta ad accelerare i tempi per la realizzazione, nonostante il ricorso al Consiglio di Stato della ditta esclusa dall’opera.

Parcheggio Tripoli. Dopo Pasqua via ai lavori. Intervento da 12,6 milioni

Parcheggio Tripoli. Dopo Pasqua via ai lavori. Intervento da 12,6 milioni

Obiettivo: partenza anticipata. Ovvero, dare il via ai lavori per il nuovo maxi-parcheggio interrato di piazza Marvelli, ex piazza Tripoli, subito dopo il ponte di Pasqua. Un intervento per complessivi 12,6 milioni di euro, provenienti da finanziamenti statali. E’ l’orientamento - a quanto trapela da fonti vicine a Palazzo Garampi – dell’amministrazione comunale riguardo all’attesissimo intervento di potenziamento della potenza di fuoco della sosta in zona mare. Un ’via alle ruspe’ che anticiperebbe di almeno sei mesi la tempistica dello start. Sul cantiere pende il ricorso al Consiglio di Stato dell’ex ditta vincitrice. ’Spodestata’ dopo l’accoglimento del ricorso al Tar contro l’aggiudicazione fatto dalla ditta che era arrivata seconda alla gara d’appalto. Ovvero il Consorzio italiano costruzioni di Bologna. Che aveva impugnato la delibera con la quale il Comune aveva affidato al raggruppamento temporaneo di imprese (Acreide e Consorzio stabile cantiere Italia) l’opera per la costruzione del parcheggio interrato da 320 posti, atteso e invocato da anni, per risollevare Marina Centro dagli endemici problemi legati alla sosta, accentuati con la cancellazione di centinaia di stalli dopo la realizzazione del Parco del Mare.

Il ricorso del Consorzio italiano costruzioni era stato accolto dal Tribunale amministrativo regionale lo scorso dicembre.

Il Tar aveva anche condannato il Comune a pagare tremila euro di spese legali.

A questo punto, anche in attesa del ricorso fatto successivamente dalla ditta ’spodestata’ (la vincitrice iniziale, ricorso presentato al consiglio di Stato) l’orientamento del Comune è comunque quello di accelerare i tempi per rispettare il cronoprogramma iniziale. Che prevede la conclusione dei lavori entro l’estate del 2025.

Alla luce del fatto che la sentenza del Tar non obbligava il Comune a fare un nuovo bando, l’idea è appunto quella di procedere. Anche perché nel Palazzo intanto non ci si è fermati. Fin dall’ottobre scorso infatti sono stati avviati i primi interventi con le analisi geologiche. Una serie di lavori propedeutici al cantiere vero e proprio. Per questo si punta, una volta approvato il progetto esecutivo (a cura del ricorrente che ha vinto la causa al Tar), operazione ormai è vicina al compimento, ad aprire le danze e accendere le ruspe. Nel mese di aprile. In vista prevedibili disagi ’extra’ durante l’estate. Un prezzo da pagare.

Mario Gradara