Paura per la nube nera. Le misurazioni di Arpae: "Nell’aria non rilevate emissioni nocive"

Le indagini dell’agenzia escludono la presenza di sostanze pericolose provocate dalla deflagrazione vicino al nastro trasportatore di Raibano. Vertice in municipio tra il sindaco e l’amministratore di Hera.

Paura per la nube nera. Le misurazioni di Arpae: "Nell’aria non rilevate emissioni nocive"

Paura per la nube nera. Le misurazioni di Arpae: "Nell’aria non rilevate emissioni nocive"

di Andrea Oliva

L’esplosione al termovalorizzatore di Raibano non ha prodotto in atmosfera emissioni nocive. A dirlo è Arpae, l’agenzia regionale chiamata sul posto poco dopo il boato che si è generato lunedì pomeriggio su un nastro trasportatore collegato al forno che brucia i rifiuti. La nuvola di fumo che si è sprigionata dopo l’esplosione aveva fatto temere il peggio, ma quel fumo era il frutto della deflagrazione e non ha interessato il forno dove vengono inceneriti i rifiuti. "I tecnici - spiegano dall’Agenzia regionale - hanno constatato gli effetti di una serie di esplosioni (alla principale ne sono seguite alcune di minore intensità, ndr) avvenute in corrispondenza di un nastro trasportatore di carico dei rifiuti verso la camera di combustione dell’impianto. L’incendio, sviluppatosi immediatamente dopo l’esplosione, è stato comunque rapidamente controllato dai vigili del fuoco e risultava già spento all’arrivo dei tecnici Arpae". Un istante dopo lo scoppio, Herambiente aveva avviato le procedure di sicurezza e di spegnimento dell’impianto.

Arpae ha verificato anche le emissioni del forno oltre a quelle che si sono sprigionate nei dintorni del nastro trasportatore da dove si è alzata la colonna di fumo. Dalle verifiche "sulle emissioni dell’impianto, che è provvisto di un sistema di monitoraggio in continuo, è emerso che non vi sono state anomalie nelle emissioni, risultate sempre entro i parametri e i limiti di legge prescritti". In conclusione i tecnici di Arpae escludono effetti sull’ambiente circostante provocati dall’incendio.

Intanto ieri mattina c’è stato un faccia a faccia nel municipio di Coriano con l’amministratore delegato di Herambiente, Andrea Ramonda, che ha incontrato il sindaco Gianluca Ugolini e l’assessore all’Ambiente, Anna Pazzaglia. Ramonda ha prima effettuato un sopralluogo all’inceneritore assieme a Roberto Fabbri, Area manager Rimini Gruppo Hera, poi è salito in auto per raggiungere il municipio. Da quanto si apprende l’impianto rimarrà chiuso ancora alcuni giorni. Non c’è una data esatta per la riapertura. Per il momento il servizio di raccolta rifiuti procederà come di consueto con lo stoccaggio dei rifiuti. Se lo stop dovesse perdurare a lungo la multiutility potrebbe considerare l’ipotesi di portare i rifiuti da smaltire altrove. Intanto nel municipio di Coriano la guardia resta alta.

"Resta massima l’attenzione sugli esiti dell’incidente che ha coinvolto il termovalorizzatore di Raibano - dicono gli amministratori -. Fin da subito abbiamo avuto con Hera un canale di comunicazione e di informazioni rapido e chiaro. Dall’incontro di questa mattina con l’amministratore delegato Ramonda abbiamo avuto la certezza che l’impianto è in completa sicurezza e non ci sono emissioni dannose per la popolazione e l’ambiente. L’ultima parola spetterà comunque ad Arpae". L’esplosione è diventata un caso finendo nel consiglio regionale. A chiedere in una interrogazione di fare luce sull’incidente e "se siano state rispettate scrupolosamente le norme di sicurezza dell’impianto in particolare quelle volte a tutelare la sicurezza sul lavoro e la salute degli addetti" è la consigliere del Gruppo Misto, Giulia Gibertoni. La deputata di Fratelli d’Italia, Beatriz Colombo, si augura che "la popolazione non soffra le conseguenze del rilascio di sostanze pericolose".