LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Baby gang a Riccione, pestaggio choc: "Aggredito per una sigaretta negata"

La denuncia di un 25enne: "Preso a calci e pugni da ragazzini, mi hanno circondato e picchiato in una decina". Indagano i carabinieri

Aron, riccionese di 25 anni pestato da una baby gang per una sigaretta negata

Aron, riccionese di 25 anni pestato da una baby gang per una sigaretta negata

Riccione (Rimini), 18 maggio 2024 - Ha ancora il volto gonfio e segnato dalle botte, ma nessuna paura di uscire allo scoperto per raccontare la sua storia. "Non posso accettare che simili persone girino indisturbate nella mia città. Ora che l'estate sta per cominciare, certe situazioni non sono più tollerabili. Spero che il mio racconto possa in qualche modo sensibilizzare le istituzioni ad intervenire".

Aron Belfky, riccionese di 25 anni, è stato vittima di un feroce pestaggio ad opera di una baby gang, sulla spiaggia di piazzale Roma. La sua unica colpa: aver rifiutato una sigaretta ad uno dei componenti del gruppetto che, per ripicca, lo avrebbe circondato e poi massacrato con calci e pugni.

L'episodio risale all'11 maggio scorso: sul posto, oltre all'ambulanza del 118, anche le pattuglie dei carabinieri della compagnia di Riccione, che hanno subito identificato uno dei presunti autori del pestaggio: si tratta di un minorenne. Sono in corso accertamenti per risalire all'identità degli altri giovani presenti, anche loro con ogni probabilità dei minori.

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Il racconto della vittima del pestaggio

"E' cominciato tutto verso le 23.30 di sabato - racconta Belfky - avevo appena chiuso il negozio in cui lavoro come dipendente, nei pressi della stazione. Mi sono diretto in skateboard verso piazzale Roma per fumarmi una sigaretta prima di fare ritorno a casa. Mi sono seduto sulla tavola, tra la spiaggia e la piazza e lì ho notato alcuni ragazzini, tutti visibilmente ubriachi. Facevano un gran chiasso e si sono diretti verso il bagnasciuga, dove hanno raggiunto dei loro coetanei e insieme hanno fatto il bagno. Poi sono risaliti, alla spicciolata, nella piazza". "I primi due - aggiunge Belfky - mi hanno chiesto se avevo una sigaretta, e io gli ho detto di no. Poi ne sono arrivati altri due, e anche loro mi hanno chiesto se potevo dargli da fumare. Al mio rifiuto, hanno incominciato a farsi sempre più insistenti e minacciosi. Capita l'aria che tirava, ho preso il cellulare e ho chiamato i carabinieri per spiegare la situazione. I due se ne sono andati".

Poco dopo però la situazione è precipitata. "Appena ho chiuso la chiamata, i ragazzi sono tornati alla carica. Questa volta c'era tutta la banda: erano almeno una decina, inclusa una donna, tutti molto piccoli, probabilmente dei minorenni, qualcuno forse di origine nordafricana. Mi hanno circondato e io ho provato a farmi largo con la tavola da skateboard, ma quelli non mi hanno dato il tempo di scappare. Si sono buttati su di me, mi hanno strappato i capelli, preso a calci, pugni e schiaffi".

Dieci giorni di prognosi

Un vero e proprio massacro, interrotto però dall'arrivo di alcuni passanti, richiamati dalle grida. "Non capivo più niente - continua il 25enne - ero steso a terra, stordito e dolorante. I miei aggressori se ne sono andati e io sono stato soccorso da alcune persone. Poi è arrivata l'ambulanza insieme ai carabinieri". Belfky è stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di dieci giorni: assistito dall'avvocato Andrea Guidi, ha presentato una denuncia a carico di ignoti. Le indagini dei militari dell'Arma sono scattate immediatamente, portato subito all'identificazione di uno dei presunti componenti del gruppetto. Sono ora in corso le ricerche degli altri presunti membri della baby gang.