Picchiato dalla baby gang: "Una violenza inaudita"

Parla la madre del 13enne pestato a Viserba: "Forse dovrà essere operato. L’hanno fermato dicendogli ’Ci hai guardato male’ e poi ’Dacci i soldi’".

Picchiato dalla baby gang: "Una violenza inaudita"

Picchiato dalla baby gang: "Una violenza inaudita"

"Devastante l’aggressione violenta dei bulli a mio figlio, ma a fare male è stato anche il fatto che altri ragazzini hanno filmato il tutto, senza muovere un dito: vergognoso". La mamma del 13enne massacrato con calci e pugni dal branco, nel tardo pomeriggio del 9 maggio in zona Centro studi a Viserba - una vicenda ricostruita solo negli ultimi giorni - rivela un particolare inquietante. Altri minori che hanno filmato il pestaggio ( video che tornerebbero forse utili agli inquirenti). "Ma quelli dei video coi cellulari – precisa – non erano ragazzi che mio figlio conosceva". Lui come sta? "E’ un momento difficile, non parla volentieri dell’accaduto, a meno gliene si chieda conto. Ma è venuto in questura per la denuncia, e da lunedì è tornato a scuola, incoraggiato dai compagni di classe, anche se per sole 2 ore, poi siamo andati dal dentista". Come sta fisicamente? "Ha un apparecchio per tenere fermi i denti colpiti, più avanti si vedrà se sono ancora vitali. Quanto al naso, ha microfratture non da poco, gli hanno messo una placca protettiva. Si dovrà capire se la funzionalità c’è ancora o servirà un intervento". Fratturata anche la mascella. Quanto ai bulli? "Chiediamo vengano individuati e perseguiti severamente, una baby gang che spesso staziona vicino alla scuola. Lui era in bici, l’hanno fermato dicendogli ’ci hai guardato male’. Poi ’hai soldi? Dacceli!’ E giù botte. Fosse stato un bullo anche mio figlio, gli avrei detto ’le hai prese, mi spiace’. Invece l’han tirato in ballo". "Siamo in attesa che vengano identificati gli aggressori, nella nostra denuncia sono stati forniti vari elementi", aggiunge Milena Montemaggi, avvocato incaricato dai genitori del 13enne massacrato di botte. Un aiuto alla indagini dovrebbe venire anche dalla visione delle registrazioni delle telecamere della zona. "Noi residenti siamo molto preoccupati – il commento di Stefano Benaglia, presidente dell’associazione Quartiere 5 di Rimini nord –, stiamo vivendo una situazione di disagio sociale che inizia ad essere importante". Che cosa chiedete? "Anzitutto servirebbe tornare a insegnare educazione civica nelle scuole", continua Benaglia.

E nel breve periodo? "Servirebbe un presidio fisso delle forze dell’ordine, qui dopo le 18 non si vede più una divisa, salvo quelle di passaggio in pattuglia. La stessa polizia municipale ha un presidio solo fino alle otto di sera, più tardi nel periodo estivo. Ma non basta".

Mario Gradara