Pizzo dai negozianti: vigile arrestato. Si faceva pagare per non fare controlli

Ai domiciliari un 52enne in forza all’Unione Valmarecchia, la denuncia partita dai commercianti

Pizzo dai negozianti: vigile arrestato. Si faceva pagare per non fare controlli

Pizzo dai negozianti: vigile arrestato. Si faceva pagare per non fare controlli

Soldi in cambio della promessa di "chiudere un occhio" Secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe fatto pagare o avrebbe richiesto – a seconda dei casi – dai mille ai 2mila euro, per ammorbidire i controlli o evitare ‘grane’ e sanzioni ad alcuni commercianti stranieri della Valmarecchia. Con l’ipotesi di reato di concussione, la squadra mobile di Rimini – guidata dal commissario capo Marco Masia – ha arrestato un vigile di 52 anni in servizio al comando della polizia locale dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia. Difeso dagli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, l’uomo si trova ai domiciliari. Ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Raffaella Ceccarelli.

Il 52enne, che è apparso molto provato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagine che ha portato all’arresto del vigile, di origine campana e residente da molti anni a Rimini, sarebbe partita dalle segnalazioni di alcuni commercianti stranieri che in passato avevo avuto a che fare proprio con l’agente impegnato in controlli di natura amministrativa.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il vigile – facendo leva sul suo ruolo di pubblico ufficiale – avrebbe cercato di persuadere i negozianti a pagare somme di denaro promettendo loro che in cambio avrebbero così evitato controlli amministrativi più stringenti e le relative conseguenze. Il vigile, presentandosi a volte in divisa e con l’auto di servizio e altre volte in borghese, avrebbe fatto credere di aver rilevato alcune irregolarità, che erano passibili di sanzioni. Sanzioni che potevano essere evitate con il pagamento di qualche migliaio di euro, allo scopo di chiudere lì la questione. Almeno 7 gli episodi di presunta concussione (di cui 3 effettivamente consumati secondo gli inquirenti) avvenuti a partire dall’estate del 2023, finiti nel fascicolo della Procura. Gli investigatori della squadra mobile hanno svolto una perquisizione nella casa del 52enne, sequestrando il suo telefonino. Al vaglio ci sono inoltre alcuni filmati provenienti dalle telecamere di sorveglianza nei negozi e dei locali che avevano ricevuto le visite del vigile. È stato disposto anche il sequestro – preventivo – delle somme presenti sul conto corrente dell’agente e riconducibili all’ipotesi di reato, per un totale di circa 16mila euro. Secondo quanto emerso, il 52enne sarebbe stato solito operare sia a Santarcangelo sia in altri comuni della Valmarecchia. Si tratta, a ogni modo, di un caso isolato, portato a galla grazie anche alla piena collaborazione dello stesso comando della polizia locale dell’Unione Valmarecchia. Al momento non sono stati adottati provvedimenti disciplinari nei confronti dell’uomo: la sua posizione è al vaglio. Rischia di incorrere nella sospensione dal servizio.

"Abbiamo piena fiducia verso l’azione della magistratura e crediamo, altrettanto fermamente, nel principio di innocenza. Quindi riteniamo prematuro rilasciare ogni commento fino a quando gli esiti giudiziari non avranno compiuto il loro corso", dicono la presidente dell’Unione Valmarecchia e sindaca di Verucchio, Stefania Sabba, e i sindaci di Santarcangelo e Poggio Torriana, Alice Parma e Ronny Raggini. Che aggiungono: "La concussione è un reato subdolo e aberrante. E nel caso le indagini portassero a una condanna, come Unione saremo pronti a costituirci immediatamente parte civili".

Lorenzo Muccioli