Proteste all’Einstein per i lavori "I ragazzi faranno scuola al mattino"

La Provincia si difende: "Stiamo lavorando a una soluzione condivisa con genitori e insegnanti, valutiamo anche di realizzare aule prefabbricate. Lezioni al pomeriggio? Sarebbe l’extrema ratio" .

Proteste all’Einstein per i lavori  "I ragazzi faranno scuola al mattino"

Proteste all’Einstein per i lavori "I ragazzi faranno scuola al mattino"

"Capiamo bene le preoccupazioni di studenti, genitori e personale del liceo Einstein. E lavoriamo da tempo per trovare la soluzione migliore. Far fare le lezioni di pomeriggio - a rotazione - a 12 classi, è solo un’ipotesi e sarebbe l’extrema ratio". Così il sindaco e presidente della Provincia, Jamil Sadegholvaad, e il consigliere delegato alla scuola, Giuliano Zamagni, replicano alle proteste di famiglie e docenti. È proprio Zamagni (nella foto) entrare nel merito della vicenda, "con una fondamentale premessa: l’adeguamento sismico del liceo Einstein è una nostra priorità fin dal 2015".

Per i genitori la colpa della Provincia è non aver trovato ancora una soluzione temporanea per le classi che dovranno spostarsi per i lavori, condivisa con tutti, pur essendo il cantiere previsto da tempo.

"Andiamo con ordine. Nel luglio 2021 il progetto di adeguamento sismico degli edifici B ed E dell’Einstein ha ottenuto la certezza dei fondi ministeriali che avevamo chiesto, poi è confluito negli interventi finanziati dal Pnrr. Il progetto esecutivo è stato approvato nell’ottobre 2022, per un costo di 3,4 milioni, poi abbiamo dovuto rivedere i costi per l’aumento dei prezzi".

Da quando la Provincia ha iniziato a cercare le aule temporanee in vista dei lavori?

"Praticamente da subito. Abbiamo fatto un bando per cercare sedi alternative, per l’Einstein e l’istituto Alberti (che ha gli stessi problemi), ma è andato deserto. Sono stati fatti sopralluoghi in immobili delle Ferrovie, risultati inadeguati. Con il Comune si è valutata la possibilità di usare anche la vecchia scuola di via del Pino, che aveva già ospitato - per un certo periodo - alcune classi dell’Einstein, ma non ci sono spazi sufficienti".

Le famiglie hanno proposto di usare l’ex questura di via Bassi o l’ex caserma Giulio Cesare: bocciate anche quelle?

"Soluzioni palesemente non praticabili. La prima è privata, la seconda è ancora del Demanio. In ogni caso, per poter ricavare lì delle aule servivano tempi e, soprattutto, costi inadeguati".

Come se ne esce? Quale sarà la soluzione?

"Valutiamo più ipotesi e contiamo di arrivare a una soluzione a breve. Non scartiamo di mettere aule prefabbricate ma per farle i tempi non sono immediati".

Se non si trova la sede temporanea, lezioni al pomeriggio?

"L’ipotesi del doppio turno, condivisa con la dirigenza del liceo, in uno scambio franco e trasparente, è un’ipotesi. Sarebbe l’extrema ratio e siamo consapevoli di tutte le difficoltà (per i trasporti e non solo) che comporterebbe. Ma noi stiamo lavorando per trovare la soluzione che consenta a tutti gli studenti dell’Einstein di fare lezioni al mattino".

Manuel Spadazzi