Quei mali del turismo che Rimini si ostina a non voler curare

Rimini, un tempo meta di vacanze, ora è un limbo: poco attraente per giovani e anziani, con operatori poco interessati all'innovazione e ai turisti. Soluzioni ci sarebbero, ma forse è già troppo tardi.

Quei mali del turismo che Rimini si ostina a non voler curare

Quei mali del turismo che Rimini si ostina a non voler curare

(segue dalla prima)

Non parlo delle periferie, ma di Marina centro. Scena di venerdì sera, 28 luglio. Locali del lungomare – un tempo inavvicinabili – contano più tavoli vuoti che pieni. Camerieri con la voglia di vivere di un fagiano nei giorni di caccia. Tavoli occupati da famiglie ugualmente tristi che chiedono lo scaldalatte per il pargolo e consumano mezza margherita e una bottiglietta d’acqua in tre. Alle 23.30 mi chiedono gentilmente di finire la consumazione perché devono chiudere...

Sono anni che si parla di proposta inadeguata e fuori dal tempo. Anni che si parla di operatori con la pancia piena, poco interessati all’innovazione e alle esigenze dei turisti, definiti con commovente benevolenza "del futuro", ma che in realtà appartengono già al passato. Già, perché le famiglie che ho visto aggirarsi per i locali appartengono a due precise categorie: giovani coppie intristite, con bimbi piccoli, troppo vecchie per spendere e divertirsi ma troppo giovani per andare a letto alle 21; coppie di mezza età con figli adolescenti attaccati al telefono che vorrebbero essere altrove. Allora viene da pensare che il bubbone è scoppiato. Non siamo una meta credibile per gli over, non siamo più appetibili per i giovani. Siamo un limbo: per gli anziani che vengono in gita con le convenzioni dei comuni, per gli adolescenti in attesa di avere l’età per andare a Formentera.

Una terra di mezzo fatta di insoddisfazioni e insoddisfacenti pensioni complete. E dove tutti sono tristi. Uno scenario nefasto, predetto almeno un decennio fa. Con la differenza che allora sopravviveva – almeno in chi come me la stagione d’oro della Riviera l’ha vissuta davvero – l’illusione di potersi dire apocalittici. Ora pare che l’Apocalisse sia arrivata. Che non siamo più attraenti per nessuno. Cronaca di una morte annunciata? Eppure le soluzioni c’erano e ci sarebbero. Sarebbe già tanto iniziare col domandarsi: "Per chi e perché dovrebbe essere ancora attrante la nostra destinazione?". Ho paura che si inizierà a pensarci quando sarà troppo tardi e le pance cominceranno a svuotarsi. E ho la sensazione che quel momento stia per arrivare a giudicare dai prezzi negli hotel. A Marina Centro. Nella sera che da sempre sancisce l’inizio dell’altissima stagione. Eppure una serata così, a casa mia, si chiama giugno.

Mauro Santinato