Scuola, la lezione degli alunni. I compagni diventano i suoi occhi

L’intera classe ha aiutato per cinque anni l’amico ipovedente imparando l’alfabeto Braille

Scuola, la lezione degli alunni. I compagni diventano i suoi occhi

Scuola, la lezione degli alunni. I compagni diventano i suoi occhi

Sembra una pagina del libro ’Cuore’, invece è la storia realmente accaduta in una scuola di provincia. Protagonisti gli alunni della 5B dell’istituto elementare Annika Brandi di Riccione. Per cinque anni si sono prodigati per aiutare nello studio un compagno di classe ipovedente, arrivando ad imparare il metodo di lettura e scrittura Braille. La stessa cosa hanno fatto alcuni insegnanti per dare la possibilità all’alunno ragazzo di restare al passo con il programma scolastico. Questa catena di solidarietà ha consentito al ragazzo di raggiungere il termine dei cinque anni delle elementari con grandi risultati. Non solo, il lavoro impostato nella classe produrrà i suoi effetti a distanza, visto che lo studente frequenterà le medie nello stesso istituto comprensivo, sotto la guida di alcuni docenti che hanno seguito parte del percorso già fatto dagli insegnanti delle elementari.

L’impressione di trovarsi in una classe speciale la si ricava appena entrati. Su un muro dell’aula campeggia un pannello extralarge con l’alfabeto Braille. "A scuola abbiamo sempre lavorato per favorire l’inclusione _ sottolinea la maestra Bruna Cirillo, assieme a Diego Marcelli, titolare della classe _, ma in questi ultimi anni, proprio per la presenza di questo bambino ipovedente, il percorso si è intensificato. Per agevolarlo abbiamo fatto anche uno corso di computer con un ingegnere venuto da Roma. Grazie anche al preside Nicola Tontini e alla vice Bruna Avanzolini, l’Istituto Comprensivo 1 si è mobilitato per seguire l’evoluzione del percorso. Due docenti che lo prenderanno in carico alle medie hanno frequentato il corso Brille". E aggiunge: "Tutto questo ha reso il ragazzo entusiasta e gratificato. Viene a scuola volentieri, non si è mai lamentato, ha tanta voglia di fare e d’imparare, è collaborativo, tutti i compagni lo stimano. Il lavoro svolto gli ha fatto fare cambiamenti pazzeschi nell’attività, nelle relazioni e nell’essere autonomo. Lo conferma anche la famiglia con la quale manteniamo buoni rapporti".

A questo progetto hanno collaborato anche gli insegnanti di sostegno, Laura Rezzi ed Elisabetta Bugli, le educatrici, Alice Celli e Michela Pecci, nonché i colleghi Gaetana Criscione, Gerlanda Russello ed Elena Cecchini che ha coordinato l’iniziativa del Braille. Non ci si ferma, come anticipa la Cirillo: "Ora si prepara una caccia al tesoro che si svolgerà usando fogli con indicazioni e messaggi scritti in Braille. E comunque il lavoro fatto finora non finirà, continuerà all’interno della scuola e per noi ancora più bella".

Nives Concolino