Spiagge, si tratta con l’Europa. Il governo: "Proroga fino al 2025". E i bagnini ’diffidano’ i sindaci

Le mosse dell’esecutivo: chiesti altri quattro mesi all’Ue per varare la riforma delle concessioni. Diego Casadei (Oasi Balneari): "No a fughe in avanti dei Comuni finché non ci sarà la nuova legge".

Spiagge, si tratta con l’Europa. Il governo: "Proroga fino al 2025". E i bagnini ’diffidano’ i sindaci

Spiagge, si tratta con l’Europa. Il governo: "Proroga fino al 2025". E i bagnini ’diffidano’ i sindaci

Concessioni prorogate fino al 31 dicembre 2025, con l’impegno di avviare un confronto trasparente per definire meglio, entro i prossimi 4 mesi, i criteri per suffragare la tesi dell’abbondanza di spiagge ancora libere in Italia. La lettera che il governo ha inviato all’Unione europea nella serata di martedì riassume i principali obiettivi da raggiungere. Per l’esecutivo, la pista da percorrere rimane quella della non scarsità della risorsa. Ovvero: le aree di spiagga oggi libere e prive di attività commerciali sarebbero la maggior parte. Di conseguenza la direttiva europea Bolkestein non sarebbe applicabile e si potrebbe fare a meno delle gare per assegnare le spiagge. A ottobre la Commissione europea aveva già affossato il lavoro del tavolo del governo, definendolo quantitativo ma non qualitativo. Trattando le zone di costa l’esecutivo avrebbe considerato un po’ tutto, incluse le aree rocciose, e non vi sarebbe stata un’analisi per territori e appetibilità. Con la lettera inviata martedì il governo si rende disponibile a terminare entro 4 mesi il lavoro del tavolo tecnico, anche alla luce dei rilievi mossi, definendo meglio i criteri.

L’altro aspetto riguarda la scadenza delle concessioni. Per il governo il termine del 31 dicembre 2024 può allungarsi di un altro anno, nel momento in cui gli enti locali rilevino "impedimenti oggettivi" nel concludere le procedure. Il governo mira a prendere tempo, confidando che tra qualche mese le condizioni per il confronto con l’Europa possano cambiare. A giugno si voterà per le europee e a Bruxelles potrebbe insediarsi – sperano a Roma – un esecutivo più ’conciliante’ con l’Italia. Manovre che non convincono il senatore del M5s, Marco Croatti. "Il governo continua a prendere tempo in maniera vergognosa senza avere idea di come uscire dalla grave situazione di incertezza in cui ha gettato gli imprenditori balneari e i comuni costieri. Senza decreti che tutelino le attività arriveranno ricorsi a pioggia e i più ricchi avranno così la strada spianata". È lo scenario peggiore, che teme anche Diego Casadei, presidente di Oasi balneari. "Speravamo che il governo se ne uscisse con norme chiare su come trattare la materia. In attesa che questo avvenga, i Comuni farebbero bene a non prendere decisioni affrettate. Bene la proroga di un anno fatta già da alcuni Comuni, purché sia un atto disposto in attesa delle norme dal governo. Se al contrario è solo il principio di procedure di gara, allora chiediamo ai Comuni di fermarsi e attendere le decisioni del governo, che comunque deve sbrigarsi a esprimersi".

Andrea Oliva