LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

La tragedia di Stefano Michi, la moglie: "Lo ha lasciato lì in strada a morire"

Il sammarinese 62enne era in bicicletta quando il pirata lo ha colpito e poi è fuggito. La vedova: "Amava il Kenya, spero che la sua anima ora sia là. Ora basta con la strage di ciclisti"

Stefano Michi, il 62enne sammarinese investito mentre viaggiava in bicicletta sulla Consolare (foto Migliorini)

Stefano Michi, il 62enne sammarinese investito mentre viaggiava in bicicletta sulla Consolare (foto Migliorini)

San Marino, 13 aprile 2024 – Il dolore è straziante. Impossibile da sopportare. "Ma c’è un pensiero che mi conforta, che in questo drammatico momento – dice Daniela, moglie di Stefano Michi, il ciclista sammarinese di 62 anni travolto e ucciso, l’altra mattina, da un pirata della strada sulla superstrada di San Marino, a poche centinaia di metri dal confine di Dogana – Mio marito amava il Kenya. Era il suo luogo del cuore e spero che ora la sua anima sia andata a posarsi là, in quella terra che era diventata un po’ la nostra seconda casa".

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Michi, ex artigiano in pensione, abitava a Dogana, non lontano dal punto in cui è avvenuto il tremendo schianto sulla Consolare costatogli la vita, dopo ore di agonia all’ospedale Bufalini, dove era stato trasportato in eliambulanza per il gravissimo trauma cranico. Michi a San Marino era molto conosciuto per un’altra sua passione, quella per i presepi e i diorami: vere e proprie opere d’arte riproducenti scene della Natività, a cui l’artigiano lavorava con cura e pazienza, prima di Natale.

"Aveva un talento speciale – ricorda la moglie Daniela, titolare di un negozio di abbigliamento a Dogana – e una grande sensibilità artistica". Il cuore di Michi era diviso equamente tra la sua terra di residenza, San Marino, e l’Africa, nella quale era solito recarsi quasi ogni anno insieme alla moglie. "Abbiamo un legame speciale con il Kenya – continua Daniela – per un po’ abbiamo avuto anche una casa. Ci siamo stati la prima volta nel 1986, in viaggio di nozze, e da allora non abbiamo mai smesso di tornarci. Stefano amava tutto di quella terra, i suoi tramonti, le persone, aveva imparato persino lo swahili".

Lacrime e commozione si mescolano. Il pensiero va al tragico incidente. "Un’auto non ha prestato soccorso ed ha lasciato mio marito agonizzante sulla strada", ha scritto la moglie di Michi su Instagram. "Nulla mi restituirà mio marito, ma spero che questa vicenda serva perlomeno a far riflettere le persone sui pericoli della strada. Non se ne può più di tutti questi incidenti".

L’investitore, un sammarinese di 37 anni, è stato identificato a qualche ora di distanza dall’incidente della Polizia civile di San Marino. Dopo aver oltrepassato il confine avrebbe parcheggiato l’auto sotto casa, restando all’interno dell’abitacolo in uno stato di semi-incoscienza. A trovarlo è stato il padre, che ha chiamato il 118. La sua auto, un’utilitaria bianca, presenterebbe ammaccature compatibili con il violento impatto con il ciclista.

Il 37enne è stato sottoposto ai test per alcol e droga, come previsto dalla legge sammarinese. Ancora non risulta formalmente indagato. Le autorità sammarinesi hanno completato gli accertamenti di natura tecnica, inclusi quelli sull’auto, che è stata sequestrata: le carte poi verranno trasmesse alla Procura di Rimini, che potrebbe far scattare una denuncia per omicidio stradale. Non è da escludere, tuttavia, l’apertura di un fascicolo anche da parte della magistratura del Titano.

"Mio marito – aggiunge Daniela – era una persona molto meticolosa e attenta alla sicurezza, aveva cambiato il casco da poco". Quel casco che però non ha retto all’urto devastante con un’utilitaria che – stando alla ricostruzione della polizia stradale di Rimini – è sopraggiunta alle spalle del 63enne centrandolo in pieno. Quel giorno, Michi indossava la maglia del G.S. Dogana, la società sportiva a cui era stato affiliato per anni. "Prima come calciatore, insieme al fratello, e poi come appassionato di ciclismo – ricorda il vice presidente Leo Marino Scarponi –. Era uno sportivo a tutto tondo".