Stupro in spiaggia, fermato dalla polizia il presunto violentatore

L’episodio si era consumato nella serata del Ferragosto. Il giovane è stato incastrato dal numero di cellulare della ragazza, registrato nel telefonino

Il presunto violentatore della spiaggia di Rimini (foto Bove)

Il presunto violentatore della spiaggia di Rimini (foto Bove)

Rimini, 20 agosto 2015 – «Fermato dalla taskforce il presunto autore della violenza sessuale a una ventenne milanese a Ferragosto». Lo annuncia la Polizia di Stato sul suo account Twitter. Lo stupro era avvenuto sulla spiaggia a Rimini. Nel corso della mattinata la polizia aveva segnalato, sempre su Twitter, che erano in corso numerosi controlli su spiagge e locali notturni delle zone balneari e, successivamente, si stava stringendo il cerchio sul colpevole dello stupro di ferragosto. Il fermato corrisponde alla descrizione della ragazza: treccine, barba, maglia rossa e pantaloni neri. Si tratterebbe di un 27enne di origine senegalese, residente da anni in Italia, in provincia di Novara e conosciuto come 'Sek'. 

Il giovane è stato fermato in spiaggia nei pressi del bagno 106. L'arrestato, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Paolo Gengarelli, è stato portato in carcere. Secondo quanto raccontato dalla ragazza alla polizia, la notte di Ferragosto un primo approccio tra i due era stato consenziente, tanto che la giovane aveva prestato il suo codice fiscale al senegalese per comprare le sigarette. Solo dopo la ragazza, probabilmente stordita dall'alcol, si è resa conto di non volere quel rapporto sessuale e la mattina dopo era arrivata in ospedale disorientata ed impaurita. Il senegalese, in Riviera per passare il Ferragosto, avrebbe dormito in questi giorni nella spiaggia libera non lontano dal luogo dello stupro. Il servizio di sicurezza notturno disposto della Questura sulle spiagge continuerà per tutta l'estate.

Il giovane è stato incastrato dal numero di cellulare della ragazza stuprata, registrato nel telefonino.  «Sono soddisfatto e contento del lavoro fatto», ha detto il questore di Rimini, Maurizio Improta, ricordando come la risposta celere ad un crimine odioso sia arrivata anche grazie «al sacrificio» in termini di lavoro e «umano del personale della questura e della squadra mobile». «Questo arresto e il lavoro fatto dal capo del mobile, Nicola Vitale, mi ha fatto tornare alla mente - ha detto infine il questore - quando esattamente 18 anni fa, il 20 agosto del 1997, mi trovai faccia a faccia col killer della Maiella, il pastore macedone che violentò e uccise due ragazze di Padova».

«La comunità e le istituzioni riminesi chiedevano risposte rapide e efficaci in merito agli episodi di violenza sessuale degli ultimi giorni e immediatamente queste sono arrivate. Una buona notizia. A quanto pare, il lavoro investigativo delle forze dell'ordine ha portato in queste ore al fermo di una persona, presunta responsabile di una delle vicende incriminate. E con questo si tratta del secondo arresto in appena quattro giorni, relativo a due dei tre episodi denunciati». È il commento dell'amministrazione comunale di Rimini guidata dal sindaco Andrea Gnassi. «Al di là dell'esito e del completamento delle indagini - prosegue il municipio - va rimarcata ancora una volta l'efficacia e l'efficienza dell'attività di prevenzione e di contrasto messa in atto dalle autorità competenti, in sinergia con le istituzioni locali, sui molteplici fronti della tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico, a conferma che attraverso una stretta collaborazione si ottengono risultati tangibili. Di questo, ancora una volta, l'amministrazione comunale ringrazia la prefettura e le forze dell'ordine»