Notte di violenze in spiaggia: "Stuprata dopo la festa"

Ragazze denunciano due aggressioni in poche ore. Preso un marocchino

Una festa in spiaggia

Una festa in spiaggia

Rimini, 17 agostom 2015 - Erano passate le cinque del mattino, quando ha chiamato il 118 dicendo che era stata violentata sulla spiaggia. La ragazza, una 20enne residente a Milano, è stata portata in ospedale, mentre la Polizia si metteva sulle tracce di «un uomo di colore con le treccine».

Una notte di terrore, quella vissuta da una giovane turista che l’altra sera era andata a una festa in spiaggia insieme a due amici. L’appuntamento era nella zona di Marebello, dove altri giovani come loro avevano organizzato una festa sulla sabbia. Un mucchio di gente che andava e veniva, e dopo qualche tempo, secondo il racconto che la giovane ha fatto poi alla Squadra mobile, aveva perso di vista i due amici con cui era arrivata fin lì. Li aveva cercati in mezzo alla folla, ma trovarli in quel marasma era praticamente impossibile. Aveva cominciato a camminare, sperando di avvistarli. Con sè non aveva soldi per prendere un taxi, e con loro era rimasta d’accordo che avrebbero preso l’autobus delle sei del mattino, per rientrare in albergo. Ma era ancora presto, e lei non sapeva come fare. Ed era stato mentre camminava sulla battigia che aveva incrociato il giovane. Un ragazzo di colore, con le treccine, che vedendola sola l’aveva abbordata. Sempre secondo il suo racconto, lei gli aveva spiegato che stava cercando gli amici, e lo sconosciuto si era offerto di tenerle compagnia mentre li cercavano insieme. Si era fidata, e avevano camminato ancora lungo l’arenile, senza però trovare nessuno.

Ma quando era venuto il momento di salutarsi, lui aveva cambiato faccia e tono. Per averla aiutata, le aveva detto senza tanti complimenti, pretendeva qualcosa in cambio. E quel ‘qualcosa’, non lasciava spazio a dubbi. Si era spaventata a morte, era sola nessuno a cui chiedere aiuto. Il giovane aveva cominciato a metterle le mani addosso, senza che lei fosse in condizioni di respingerlo. Poi l’aveva trascinata dietro una cabina e l’aveva violentata. Impietrita dall’orrore, non era stata capace di ribellarsi, nè di gridare. La sua paura, ha detto poi ai poliziotti, era quella che lui l’ammazzasse. L’incubo era durato fino a quando il violentatore era stato disturbato dall’arrivo di alcune persone. E dopo averle intimato di smettere di piangere, il ragazzo era scomparso nel buio. Sotto choc, la ragazza aveva chiamato l’ambulanza del 118, e al medico aveva confessato quello che le era appena accaduto. Era stato l’ospedale, dove la visita aveva confermato il rapporto sessuale, ad allertare subito la Polizia. Gli agenti hanno subito cominciato a setacciare la zona di spiaggia indicata dalla vittima, tra il bagno 111 e il 112, cercando un ragazzo nero con le treccine. Una descrizione purtroppo molto vaga, e fino a ieri sera dello stupratore non si era trovata alcuna traccia.