Tassa di soggiorno La lotta all’evasione ci rende virtuosi Siamo secondi in Italia

L’assessore al bilancio, Magrini: "Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo recuperato 343.000 euro, già superato l’incasso dell’intero 2022. Un risultato superiore alle previsioni".

Tassa di soggiorno  La lotta all’evasione  ci rende virtuosi  Siamo secondi in Italia

Tassa di soggiorno La lotta all’evasione ci rende virtuosi Siamo secondi in Italia

Lasciate ogni speranza voi che evadete. Il messaggio del Comune riminese è rivolto alle attività alberghiere, non a tutte certo, ma solo a quelle che non versano l’imposta di soggiorno. Il settore comunale tributi guidato dall’assessore Juri Magrini si è distinto a livello nazionale per il recupero dell’imposta di soggiorno evasa. La modifica del regolamento imposta dal Comune che ha reso i versamenti delle strutture ricettive molto più ravvicinati e di conseguenza controllabili, ha permesso da una parte di ridurre l’evasione e dall’altra di agevolare anche l’attività di recupero delle cifre non versate. A conti fatti Rimini è al secondo posto a livello nazionale per il recupero dell’imposta di soggiorno non versata nelle case pubbliche.

Il dato che emerge da una ricerca del Centro studi enti locali, basata su dati estratti dalla banca-dati ‘Siope+’, si riferisce al 2022. Lo scorso anno il municipio riminese riuscì a recuperare 323mila euro e qualche spicciolo, divenendo per quantità il secondo Comune in Italia. Nel 2022 l’ammontare dell’imposta recuperata dai vari municipi in tutta Italia ammontava a 6 milioni d 178mila euro.

Rimini ha una tradizione da prima della classe quando si tratta di recuperare i denari dei turisti che non arrivano per il tramite degli alberghi nelle casse pubbliche. Nel 2019, infatti, se in tutto il Paese erano stati recuperati 9,3 milioni di euro, nella sola città di Fellini si arrivò a 459mila euro, il quarto valore assoluto riscontrato in tutta Italia. Nel 2019 al quarto posto e nel 2022 al secondo, ma non per questo l’assessore Juri Magrini vuole allentare la presa. Sta accadendo l’esatto contrario.

"Guardando poi i dati parziali del 2023 forniti dai nostri uffici, sempre sul fronte del recupero evasione, non solo confermiamo il trend virtuoso, ma registriamo nei primi sei mesi del 2023 un incasso sul fronte del recupero pari a 343mila euro. In altre parole, in soli sei mesi abbiamo già superato l’incasso del recupero dell’intero 2022". La ricetta dell’assessore per stare nelle parti alte della classifica è la seguente: "Un risultato superiore alle previsioni, che conferma la validità dei sistemi di tax compliance verso la regolarizzazione e di ottimizzazione della banca dati messi a punto negli ultimi anni. Questo ha permesso di rendere più efficace la complessiva attività di recupero, attività che contiamo di migliorare ancora nei prossimi mesi, anche grazie alla novità introdotta a partire dal 2023 circa la periodicità del versamento del tributo da parte dei gestori delle strutture ricettive, che ha cadenza mensile e non più trimestrale".

Arrivano le prime notizie positive sul fronte degli incassi totali. I dati parziali dei primi sei mesi di quest’anno "ci dicono che il totale dichiarato annuo da gennaio a giugno rimane superiore allo stesso periodo del 2022 con 3,5 milioni euro di gettito al 30 giugno contro i 3,1 milioni nei primi sei mesi del 2022". Ciò nonostante i pesanti segni meno di maggio e giugno, seguiti all’alluvione.

Andrea Oliva