Tassa rifiuti, stangata in arrivo. La tariffa cresce del 4 per cento: "Ma abbiamo limitato i danni"

Gli aumenti imposti da Atersir. L’assessore al bilancio Juri Magrini: "Con i soldi recuperati dall’evasione siamo riusciti a contenere l’incremento, restano in vigore tutte le agevolazioni applicate nel 2023".

Tassa rifiuti, stangata in arrivo. La tariffa cresce del 4 per cento: "Ma abbiamo limitato i danni"

Tassa rifiuti, stangata in arrivo. La tariffa cresce del 4 per cento: "Ma abbiamo limitato i danni"

Stangata in arrivo per i riminesi sulla tassa sui rifiuti. Un aumento solo in parte ‘sterilizzato’ grazie alla lotta dell’evasione fiscale. La Tari crescerà del 4,15%. Palazzo Garampi vede comunque il bicchiere mezzo pieno. E spiega di essere riuscito a ridurre comunque l’impatto degli aumenti. Atersir (è l’Agenzia territoriale dell’EmiliaRomagna per i servizi idrici e rifiuti) ha infatti ridefinito il piano economico finanziario, stabilendo un aumento delle tariffe che sfiora il 5% (4,96%) rispetto alle entrate approvate nel 2023.

Ma l’amministrazione comunale di Rimini annuncia che, per il 2024, riuscirà a contenere la percentuale di crescita di quasi un punto, limitando l’aumento al 4,15%. Come? Grazie al fatto che "anche quest’anno – recita in una nota Palazzo Garampi – si investono le risorse recuperate attraverso l’attività di contrasto all’evasione fiscale per contenere le tariffe della tassa rifiuti, a tutela in particolare delle famiglie e delle imprese del territorio". Sulla proposta di delibera per l’aumento dell’imposta è arrivato ieri parere favorevole nella commissione consiliare. Il recupero dell’evasione (7 milioni di euro negli ultimi 3 anni) ha consentito di impiegare circa 370mila euro per contenere le tariffe. Restano inoltre invariate le agevolazioni tariffarie già in vigore nel 2023 (per famiglie, attività stagionali, raccolta differenziata).

"Anche quest’anno, com’era avvenuto nel 2023 – sottolinea l’assessore al bilancio Juri Magrini – replichiamo l’applicazione di un circuito virtuoso, che ci permette di usare le risorse che arrivano dalla costante attività di recupero dell’evasione fiscale allo scopo di contenere le tariffe a favore dei riminesi. L’abbiamo fatto lo scorso anno, riuscendo così a evitare gli aumenti. E replichiamo quest’anno. È il segnale, l’ennesimo, di un bilancio comunale solido e di una politica tributaria che pur nelle difficoltà congiunturali del periodo persegue l’obiettivo di mantenersi equa, con un’attenzione alle fasce più deboli".

Chiarito questo, conclude Magrini sferrando un attacco al governo, "esprimiamo forte preoccupazione per l’assenza di meccanismi di perequazione statale che consentano di assorbire gli aumenti, senza che questi pesino sui conti degli enti locali". Perché "non tutte le amministrazioni, e penso in particolare – dice l’assessore – a quelle dei comuni più piccoli, hanno la possibilità di costruire un fondo e accantonare risorse, come sta facendo invece Rimini da diversi anni".

m.gra.