Torna in carcere l’incubo delle case popolari

Nuovo arresto per un 57enne residente nelle abitazioni Acer di Cattolica, già noto per aver più volte perseguitato i propri vicini

Torna in carcere l’incubo delle case popolari

Torna in carcere l’incubo delle case popolari

Torna in carcere l’incubo delle case popolari Acer di via Francesca da Rimini, a Cattolica. Si tratta di un 57enne che risiede nel complesso residenziale e che negli ultimi anni ha collezionato un numero impressionante di denunce per una serie di molestie e vessazioni ai danni degli altri abitanti delle palazzine. Molestie in alcuni casi sfociate in aggressioni a tutti gli effetti, tanto da richiedere l’intervento dei carabinieri della tenenza della Regina. Il gip Vinicio Cantarini, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha dunque disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del 57enne, difeso dall’avvocato Federica Rossi e accusato di atti persecutori.

Il provvedimento, l’ultimo di una lunga serie, scaturisce dalla denuncia di due vicine di casa dello stalker seriale, esasperate dai tormenti che sono state costrette a subire per mesi e mesi. Tanto da essere preda ormai quasi ogni giorno di attacchi di panico e crisi d’ansia e da arrivare al punto di prendere in considerazione l’idea di traslocare definitivamente. La situazione comincia a precipitare all’inizio dell’anno, quando il 57enne, una volta uscito dal carcere, viene messo agli arresti domiciliari nel condominio, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Nemmeno questo però basta a tenerlo a bada. L’uomo comincia a rendere impossibile la vita di una delle due condomine, senza un motivo apparente, iniziando a tempestare di pugni - ad ogni ora del giorno e della notte - la parete comunicante sita tra i due appartamenti.

Un comportamento sempre più aggressivo e molesto, che spaventa non poco la donna e la figlia minorenne. Da lì a poco i pugni vengono sostituiti da un tubo d’acciaio, utilizzato per percuotere il muro e arrecare disturbo alla famigliola, ormai sempre più terrorizzata. La condomina e un’altra vicina di casa diventano inoltre oggetto di minacce di morte, insulti e versi. L’uomo aspetta che escano di casa e poi comincia a intimidirle, coprendole di offese, pronunciate dal bancone o dalla finestra, e costringendole a vivere nella paura di un’aggressione a tutti gli effetti. Un giorno, passando nel giardino, una di loro si ritrova davanti il vicino di casa, che le mostra il machete che ha in mano, facendole intuire di essere pronto ad utilizzarlo. Una escalation spaventosa, che alla fine ha spinto la Procura a richiedere misure stringenti nei confronti del 57enne.