"Torno a vivere dopo sette anni di gogna"

Assolto l’architetto Fabio D’Achille, l’ex consigliere comunale di Misano accusato di sfruttamento della prostituzione

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Un incubo durato sette anni. "Sette anni durante i quali non ho potuto esercitare la professione che amo, quella di architetto". Fabio D’Achille non dimenticherà mai il lungo periodo trascorso alla gogna. Nel 2015 l’ex consigliere comunale di Misano fu costretto a dimettersi per il suo coinvolgimento in un’operazione dei carabinieri. L’accusa contro di lui era di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tutto ruotava attorno agli appartamenti di una palazzina che, secondo gli inquirenti, venivano dati in affitto alle ‘lucciole’. A gestire il tutto, secondo gli investigatori, era una società di cui D’Achille era socio. L’architetto ha dovuto affrontare un lungo calvario giudiziario. Nel 2016, dopo quasi 9 mesi passati a lasciare ogni mattina la propria firma dai carabinieri, è stato condannato dal tribunale di Rimini. La Corte d’Appello ha però ribaltato la sentenza dichiarandolo innocente: trascorsi i termini per un eventuale ricorso della procura, D’Achille può finalmente considerare chiuso il capitolo.

Sperava in questa conclusione?

"Ho sempre avuto la coscienza pulita: sapevo di essere estraneo ai reati di cui mi si accusava. Alla fine sono stato assolto per non aver commesso il fatto. La Corte ha riconosciuto quello che ho sempre sostenuto, ovvero di non aver mai avuto alcun ruolo nella gestione degli appartamenti. Ringrazio mia moglie, la mia famiglia e i miei amici che hanno saputo darmi amore ed i miei avvocati, Piero Venturi e Gabriella Giuliani. Vorrei anche ringraziare l’ordine degli architetti di Rimini che, dopo aver esaminato la vicenda, non ha mai comminato alcun provvedimento disciplinare".

Nel 2015 fu costretto a dimettersi dal suo ruolo di membro della segreteria del Pd.

"All’epoca ero un politico abbastanza conosciuto, almeno nella mia città. Di colpo mi sono ritrovato solo, la gente mi guardava come se avessi la peste ed interrompeva ogni rapporto con me".

Il momento più brutto?

"Sono stati anni molto pesanti e dolorosi. Ho sempre sopportato in silenzio il peso del fango. A un certo punto però ho visto il dolore negli occhi delle persone che mi vogliono bene e questo mi ha fatto stare molto male".

Come ha tirato avanti?

"Gestendo alcuni appartamenti di mia proprietà ed esercitando, purtroppo solo raramente, il mio mestiere di architetto. Ogni volta che qualcuno faceva delle ricerche su internet, si trovava davanti la mia foto e quegli articoli diffamatori e di colpo interrompeva ogni contatto".

Qual è il suo desiderio?

"In tanti ora mi spingono a chiedere un risarcimento. Non lo farò. Desidero solo tornare ad esercitare la mia professione di architetto. Senza pregiudizi. Essere valutato come uomo, padre e professionista e non per accuse infamanti e false. All’epoca purtroppo la vicenda fu enormemente ingigantita dalla mia esposizione politica ed anche se ora tutto si è concluso felicemente è tanto l’amaro che resta in bocca".

Lorenzo Muccioli