Bruna Cancio dos Santos: resta il mistero sulla trans morta dopo un volo dal sesto piano a Rimini

Gli inquirenti non escludono nulla, domani l’autopsia. La famiglia dal Brasile: “Vogliamo sapere cosa le è successo”

Rimini, 26 maggio 2023 - Ha un nome la transessuale morta dopo il volo dal sesto piano di un residence: si chiamava Bruna Cancio dos Santos e aveva 36 anni. Per il resto, la sua morte è ancora del tutto avvolta nel mistero: non ci sono piste sicure e gli inquirenti al momento non escludono né il suicidio né la caduta accidentale, avvenuta magari sotto l'effetto di alcol o droga. Meno probabile - ma non ancora scartata - anche l'ipotesi dell'omicidio.

Un'immagine recente di Bruna Cancio dos Santos
Un'immagine recente di Bruna Cancio dos Santos

Sul posto anche i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche, che hanno compiuto gli accertamenti di rito all'interno dell'abitazione. I militari dell'Arma, coordinati dalla Procura di Rimini, sono al lavoro per ricostruire nel dettaglio l'esatta dinamica dei fatti, oltre che le frequentazioni e le conoscenza della transessuale.

La scena del crimine

Non è chiaro da quanto la 36enne alloggiasse nell'appartamento né se fosse da sola quando si è consumata la tragedia. Al loro arrivo, i carabinieri non hanno trovato nessun altro all'interno dell'abitazione, che appariva perfettamente in ordine, fatta eccezione per la finestra rotta e pezzi di vetro sul pavimento. Bruna quando è precipitata dal balcone aveva indosso solo una canottiera senza biancheria intima. Le indagini si stanno concentrando nelle ultime ore di vita di Bruna perché la domanda fondamentale alla quale gli investigatori dovranno dare risposta è se prima di cadere nel vuoto avesse ricevuto un cliente, presumibilmente l'ultimo a vederla viva.

I testimoni e le tracce di sangue

Sono stati sentiti diversi testimoni, inclusi alcuni turisti e persone residenti nella zona. Una testimone avrebbe riferito di non aver sentito urla, ma solo un rumore di vetri in frantumi e qualche istante dopo avrebbe visto la vittima precipitare nel vuoto come una bambola. In un primo momento si erano diffuse delle voci riguardanti la presenza di un'altra persona sul balcone insieme alla trans, ma l'ipotesi è stata successivamente smentita dagli inquirenti. Sul muro esterno dei balconi al sesto e quarto piano piano sono state trovate tracce di sangue, lasciate a quanto pare dalla sudamericana durante la caduta.  

Dal Brasile la famiglia chiede giustizia

I familiari in Brasile sono stati avvisati tramite consolato e sulle cronache online dello stato del Parà, di dove Bruna era originaria, viene riportata oggi la richiesta da parte di familiari di ricevere giustizia. "Vogliamo sapere cosa è successo a Bruna", riporta il sito brasiliano romanews.com.br. La nipote di Bruna Cancio, Beatriz Dória, ha riferito ai media brasiliani che la famiglia non sa quasi nulla del caso, solo quello che la polizia ha riferito al telegiornale in Italia. “Abbiamo contattato il consolato brasiliano, che ci ha promesso maggiori informazioni nelle prossime ore”, ha detto Beatriz. "Vogliamo sapere cosa è successo a Bruna" ha aggiunto.

Bruna era originaria di Marituba, nella regione metropolitana di Belém. Secondo quanto raccontato dai parenti alla stampa brasiliana, era in Italia da poco più di un anno ed era entrata con un visto turistico. A Rimini era arrivata da poco e, stando a quanto emerso, non aveva legami radicati con il mondo transessuale. Verosimilmente si trovava in Riviera per esercitare la prostituzione e, come spesso accade in questi casi, era solita cambiare spesso città.

L'autopsia

Una prima risposta arriverà dall'autopsia, richiesta dal sostituto procuratore Paola Bonetti, e programmata per domani mattina insieme all'esame tossicologico che potrà indicare se prima della morte avesse o meno assunto sostanze stupefacenti o alcol. Sul cadavere sarebbero stati ritrovati dei segni compatibili forse con dei tagli che la 36enne potrebbe essersi procurata prima della caduta.