Truffa da 440 milioni di euro ai danni dello Stato. Il Comune di Rimini si costituisce parte civile

Il Comune di Rimini è stato ammesso come parte civile nel procedimento penale per una presunta truffa da 440 milioni di euro. Il danno subito è stato quantificato in 50 mila euro, con una provvisionale subito esecutiva di 30mila euro.

Il Comune di Rimini è stato ammesso come parte civile nel procedimento penale scaturito dall’indagine della Guardia di Finanza di Rimini sui bonus edilizi. Ieri, davanti al gup Lucio Ardigò sono state definite le posizioni di alcuni degli indagati nell’inchiesta denominata appunto ‘Free Credit’, processo in parte traslocato per competenza territoriale a Milano e che verte sulla presunta maxi truffa da 440 milioni di euro ai danni dello Stato. Parte degli imputati hanno patteggiato, per quattro di loro è arrivata la condanna in rito abbreviato (4 anni e 8 mesi la pena più alta), tutti gli altri sono stati rinviati a giudizio. Il Comune di Rimini, rappresentato dall’avvocato Maurizio Ghinelli, è stato accolto come parte danneggiata con particolare riferimento al reato di associazione per delinquere, reato "che arreca un danno all’immagine della città - ha spiegato il legale - allo sviluppo turistico ed alle attività produttive ad esso collegate". Il Comune di Rimini non essendo qualificata come persona offesa deve essere inteso come parte danneggiata e il danno subito è stato quantificato nella cifra simbolica di 50 mila euro. Al termine dell’udienza, il gup ha riconosciuto una provvisionale subito esecutiva di 30mila euro oltre al pagamento delle spese legali.