Un posto ‘speciale’ : "Siamo pronti ad aprire il primo ristorante sociale"

Si chiamerà Aldeia e sorgerà nel centro storico grazie all’idea di quattro soci . Ramberti: "Daremo lavoro a persone in difficoltà o in situazioni di svantaggio".

Un posto ‘speciale’ : "Siamo pronti ad aprire il primo ristorante sociale"

Un posto ‘speciale’ : "Siamo pronti ad aprire il primo ristorante sociale"

Si sono appena costituiti come cooperativa sociale, ma hanno già le idee chiare sul progetto che vogliono intraprendere: un ristorante sociale nel centro storico di Rimini, in cui possano trovare lavoro persone in difficoltà o in situazioni di svantaggio. Uno spazio pronto a diventare punto di riferimento per famiglie, anziani e persone sole, grazie a una ristorazione di qualità, ma a prezzi calmierati. Il loro sogno si chiama ‘Aldeia’ (termine portoghese che significa villaggio, comunità): a raccontarlo è uno dei quattro soci, il 29enne Samuele Ramberti, che è anche consigliere comunale della lista Jamil. L’avventura è iniziata con la benedizione del vescovo Nicolò Anselmi.

Ramberti, com’è nata l’idea?

"Sono anni, in realtà, che ci pensiamo. Come tanti riminesi, ho fatto le ‘stagioni’ al mare fin da ragazzo e sono convinto che qui non sia difficile trovare lavoro, soprattutto in settori come la ristorazione e l’accoglienza. È più raro, però, che si diano opportunità concrete a persone svantaggiate: migranti, persone con disabilità o lavoratori over 50".

Gli altri soci chi sono?

"Gabriele Mancuso è un educatore della Caritas, Davide Papa è educatore nella Giovanni XXIII e Alessandro Cerami ha maturato esperienze in cooperative sociali e campi di lavoro missionario. Abbiamo condiviso il progetto del ristorante e stiamo dialogando con diversi fornitori e gruppi d’acquisto solidale per concordare l’acquisto dei prodotti a prezzi inferiori a quelli di mercato".

E il locale?

"Stiamo valutando alcune possibili location: preferiremmo valorizzare uno dei tanti locali abbandonati o sfitti in centro, coerentemente con l’idea di dare ai luoghi, come alle persone, una seconda opportunità. Anzi, vorrei poter lanciare un appello".

Prego.

"Se qualcuno ha spazi liberi in centro e vuole provare a scommettere su di noi e sul nostro progetto – che è finalizzato non al profitto a ogni costo – non esiti a contattarci".

Chi vi sta sostenendo?

"Confcooperative Romagna ci ha affiancato negli adempimenti formali e il sistema del Credito cooperativo ci supporta dal punto di vista finanziario".

Tempi per l’apertura?

"Puntiamo a dopo l’estate e non escludiamo di aprire più punti, magari in piccoli borghi dell’entroterra"

Maddalena De Franchis