Università, le nuove iscrizioni. Rimini cala ma aspetta gli stranieri

Bologna tiene, Forlì cresce a doppia cifra, il nostro Campus perde l’8% ma attende l’integrazione dall’estero. La vicesindaca Chiara Bellini: "Forti gli investimenti fatti, ma i privati arretrano. Cerchiamo altri alloggi".

Università, le nuove iscrizioni. Rimini cala ma aspetta gli stranieri

Università, le nuove iscrizioni. Rimini cala ma aspetta gli stranieri

Duecento matricole in meno a Bologna, 400 in più a Forlì (un centinaio a Medicina, gli altri grazie all’eliminazione del numero chiuso a Sociologia). E Rimini? I dati provvisori vedono il Campus fanalino di coda in Romagna, con -8% di iscritti. A fronte di un +3% a Ravenna e -3% a Cesena. Sono i numeri, divulgati nel capoluogo regionale dal rettore dell’Alma Mater Giovanni Molari, delle iscrizioni per l’anno accademico 2023-2024. Circa 26.000 gli studenti complessivamente immatricolati rispetto ai 26.300 dell’anno scorso. Un lieve calo che rispecchia il trend nazionale, sulla scia del post Covid. A questi, si aggiungono circa 700 studenti internazionali, le cui immatricolazioni sono in corso di perfezionamento. "Il Campus di Rimini – osserva la vicesindaca con delega all’università Chiara Bellini – è stato quello che più è cresciuto nei numeri negli ultimi anni, comprendendo la tenuta superiore alla media in un contesto di flessione generale come lo scorso anno. Quest’anno la flessione degli iscritti si assesta tra il 7 e l’8 per cento, ma si tratta di un numero che con ogni probabilità migliorerà, una volta ultimate le immatricolazioni ad Unibo di 700 studenti internazionali, che necessitano di tempi più lunghi. Come ricordato dallo stesso Rettore, Rimini ha in proporzione tra le presenze più numerose di iscritti internazionali, e una parte non trascurabile di quei 700 potrebbero proprio venire a studiare a Rimini, migliorando il dato dichiarato oggi". Ciò premesso, Bellini non si sottrae a una riflessione "sul futuro del Campus riminese". Prima considerazione: gli investimen ti fatti dal Comune, "non solo per spazi, didattica e servizi, ma anche per la ricerca" (il Tecnopolo di via Dario Campana, con 2 milioni investiti). Seconda: "il contributo del tessuto istituzionale, sociale ed economico locale... con il Comune che si è dovuto far carico dell’uscita di altri partner" (riferimento all’arretramento di Fondazione Cassa di Risparmio, non citata da Bellini). Terza riflessione: i "vari sopralluoghi fatti, altri in programma, per ri generare vecchi alberghi creando più alloggi per studenti". Da anni c’è carenza di spazi: "Anche oggi questa è emerso essere, a livello di ateneo ma anche nazionale, una delle criticità principali".

Mario Gradara