Via ai saldi, è caccia allo sconto. Nei negozi i riminesi lasceranno almeno cento euro a persona

Oscilla tra i 137 e i 267 euro il margine di spesa pro capite stimato dalle associazioni di categoria. Secondo i sondaggi la metà della popolazione in questi due mesi si regalerà un paio di scarpe.

Via ai saldi, è caccia allo sconto. Nei negozi i riminesi lasceranno almeno cento euro a persona

Via ai saldi, è caccia allo sconto. Nei negozi i riminesi lasceranno almeno cento euro a persona

Ultimi scampoli di feste, con gli appuntamenti per l’Epifania che si intrecciano con l’apertura ufficiale dei saldi, in programma da oggi in tutta l’Emilia-Romagna. Le promozioni proseguiranno per 60 giorni, fino al 4 marzo. Secondo le stime di Confcommercio ogni persona spenderà 137 euro (267 secondo il sondaggio Ipsos per Confesercenti).

Tra i capi più ricercati le calzature e quelli stagionali e tipicamente invernali, come cappotti, giacconi, piumini e maglie in lana, anche in previsione delle temperature più fredde che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Il Comune di Rimini annuncia controlli sul rispetto delle regole, "a tutela dei consumatori". Ovvero, obbligo di esporre il prezzo ordinario e lo sconto in percentuale. E disporre le merci offerte in vendita di fine stagione in maniera separate dalle altre. Anche Confcommercio ricorda le regole base. Cambi: sono a discrezione del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti senza u tilizzo di contante. Prodotti in vendita: i capi proposti in saldo devono "avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo". Indicazione del prezzo: come sottolineato anche dall’amministrazione comunale, c’è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. Secondo il sondaggio Ipsos il 40% ha già individuato cosa comprare, e prevede di farlo entro domenica 7 gennaio, mentre il 38% prevede di spendere meno di 150 euro. Il 58% comprerà scarpe, seguono maglioni e felpe. L’83% acquisterà nei negozi, il 51% farà shopping anche e soprattutto online. Il presidente provinciale Confesercenti, Fabrizio Vagnini, sondaggio Ipsos alla mano, segnala come le temperature miti da ottobre a dicembre abbiano quasi dimezzato gli acquisti della collezione autunno inverno, in calo del 46 per cento.