Video pedopornografici. Migliaia di file sul cellulare. Arrestato imprenditore

Si trova in carcere un 60enne accusato della detenzione di foto illegali. La scoperta è stata fatta durante una perquisizione per il furto di uno zaino.

Video pedopornografici. Migliaia di file sul cellulare. Arrestato imprenditore

Video pedopornografici. Migliaia di file sul cellulare. Arrestato imprenditore

Oltre 1.300 file pedopornografici, tra video e immagini che ritraggono minorenni in atteggiamenti sessualmente espliciti. Un archivio dell’orrore quello custodito su smartphone, computer e altri dispositivi elettronici di proprietà di un imprendiotre edile di 60 anni. L’uomo, difeso dall’avvocato Andrea Muratori, è stato arrestato sabato scorso dagli agenti della squadra mobile di Rimini, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili, e accompagnato ai ‘Casetti’ in attesa dell’interrogatorio di garanzia, in programma oggi. I poliziotti hanno dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Bologna nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura del capoluogo emiliano.

Un’inchiesta partita lo scorso settembre dopo una scoperta fatta quasi casualmente. Le forze dell’ordine infatti sono giunte fino a casa dell’imprenditore sospettando che potesse aver sottratto uno zaino di proprietà di un muratore. Il presunto furto – che secondo l’indagato sarebbe solamente il frutto di un banale equivoco – era avvenuto all’interno di una mensa dove il 60enne si era recato a pranzo insieme ai dipendenti. Finito di mangiare, avrebbe raccolto da terra uno zaino credendo che fosse il suo, accorgendosi dell’errore solo una volta giunto a casa. Intenzionato a restituire l’oggetto al legittimo proprietario, sarebbe stato però anticipato dall’arrivo delle divise, giunta fin lì attraverso la geolocalizzazione di un tablet all’interno dello zaino. Entrando, l’attenzione delle forze dell’ordine è stata però attirata dallo schermo di uno smartphone appoggiato sul tavolo, sul quale campeggiavano delle immagini a sfondo sessuale con protagonisti dei minori. Sono così cominciate le indagini che hanno permesso agli inquirenti di portare alla luce l’archivio di fotografie e video conservati su diversi supporti elettronici dall’imprenditore. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione, avrebbe visitato intenzionalmente nel corso del tempo 1729 pagine web pedopornografiche dalle quali avrebbe effettuato numerosissimi download di immagini e video illegali che

successivamente aveva editato nella parte audio e poi diffuso su altri canali telematici. L’uomo si è detto ora pronto a fornire al giudice chiarimenti sulla sua posizione.