Yacht di lusso nascosti al fisco. Navi battenti bandiera estera, la Finanza pesca 31 ’furbetti’

Controlli delle Fiamme Gialle nei porti della Romagna: sanzioni per 350mila euro. In provincia di Rimini 10 imbarcazioni non erano state denunciate dai proprietari.

Yacht di lusso nascosti al fisco. Navi battenti bandiera estera, la Finanza pesca 31 ’furbetti’

Yacht di lusso nascosti al fisco. Navi battenti bandiera estera, la Finanza pesca 31 ’furbetti’

Dalla barca a vela allo yacht di 25 metri. Imbarcazioni più o meno lussuose, ormeggiate nei porti turistici di Rimini, Riccione, Porto Verde e Misano. Tutte e dieci avevano una particolarità: battevano bandiera straniera, pur essendo di proprietà di persone con domicilio fiscale nel nostro Paese. Peccato solo che i proprietari dei natanti, caduti nella rete del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Rimini, si fossero ‘dimenticati’ di segnalare la proprietà delle rispettive imbarcazioni nella dichiarazione annuale presentata all’Agenzia delle Entrate. Le Fiamme Gialle in questo caso non hanno fatto sconti e per loro sono scattate delle multe belle salate. Il valore complessivo dei beni occultati al Fisco ammonta a 1 milione e 200mila euro, le sanzioni amministrative hanno raggiunto i 350mila euro. Sono state oltre 200 le imbarcazioni estere censite nei porti del Riminese, della provincia di Ferrara, di Ravenna e di Forlì-Cesena: 31 quelle irregolari, 10 delle quali sparse tra Rimini e dintorni, altre 8 a Ravenna e 3 a Cesenatico.

Si è conclusa in questo modo l’operazione di ‘monitoraggio fiscale’ condotta dal Roan della Guardia di Finanza. Nel mirino il fenomeno del cosiddette flagging out, per cui alcuni possessori di imbarcazioni da diporto dismettono la bandiera nazionale italiana per iscriverle nei registri di paesi stranieri, con l’intento di sottrarsi alle normative fiscali, commerciali e di sicurezza della navigazione con conseguente riduzione delle spese di gestione. La maggior parte delle imbarcazioni scoperte dai finanzieri battevano bandiera del Belgio, Polonia, Francia e Slovenia, anche se i loro proprietari sono tutti italiani e risiedono prevalentemente in provincia di Rimini e in altre città dell’Emilia-Romagna. Nel porto di Cattolica, i finanzieri hanno inoltre individuato uno yacht riconducibile ad una società di San Marino ma che, di fatto, era in uso a un cittadino italiano. Su quest’ultimo caso sono in corso verifiche approfondite da parte dei militari delle Fiamme Gialle.

Quella del flagging out è una pratica consentita e che consente di ridurre i costi complessivi di gestione, a patto però ai residenti in Italia l’obbligo, secondo quanto stabilito dalla normativa sul monitoraggio fiscale, di dichiarare la disponibilità di tali imbarcazioni nell’apposito quadro RW del modello di dichiarazione fiscale.