Terremoto politico a Rovigo, il sindaco si è dimesso. Gaffeo: “Decisione irrevocabile”

Questa mattina l’annuncio a sorpresa, a meno di 24 ore dalla ‘sfiducia’ del Pd. “Non ha saputo ascoltare”, replicano i Dem. É la quarta volta che la città assiste al ritiro di un primo cittadino

Il sindaco dimissionario Edoardo Gaffeo

Il sindaco dimissionario Edoardo Gaffeo

Rovigo, 25 gennaio 2024 – Le improvvise dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo sono arrivate stamattina, come un fulmine a cielo sereno. Una decisione che lui stesso ha definito “irrevocabile”. Il primo cittadino rodigino – eletto alle elezioni amministrative del 13 giugno 2019, indipendente di centrosinistra – ha annunciato oggi le sue dimissioni, con tanto di lettera protocollata in municipio.

Cosa è successo

Le prime scosse di questo terremoto politico sono iniziare mercoledì sera, quando il Pd rodigino aveva annunciato, in una nota, il ritiro del proprio appoggio alla maggioranza, che Gaffeo guidava insieme ad altre liste civiche. E poche ore dopo, la scelta di fare un passo indietro per evitare di arrivare alla sfiducia in consiglio comunale.  

Gaffeo: “Giochi politici che non mi appartengono”

In conferenza stampa, Gaffeo, al tavolo con tutta la sua giunta, è apparso amareggiato e si è scagliato contro i Dem. “Il Pd ha usato parole inequivocabili: stiamo parlando di ‘giochini’ che non fanno parte del mio modo di essere", ha tuonato stamattina Edoardo Gaffeo.

“Questa amministrazione – ha proseguito il sindaco dimissionario – ha lavorato al meglio delle sue possibilità per il bene di questa città. Molte cose sono state fatte ed altri sono da fare. Sono fortemente dispiaciuto, perché l’elettorato del Partito Democratico non si merita questa classe dirigente che non è in linea con il bene comune della nostra città”.

“Ho ricevuto attacchi e offese personali, che ho cercato di farmi scivolare addosso, ma ora non posso accettare le minacce dopo le parole lette nel comunicato di ieri sera, di cui ho preso atto”.

Elezioni 2024: non è escluso che si ricandidi

Nel suo intervento tutta l’amarezza per quanto successo, lasciando aperta anche un’ipotesi di un suo impegno amministrativo, che al momento non è certo. “Farò le considerazioni se rimettere in campo un’azione amministrativa da giugno 2024. Una cosa è certa: mi ricandiderei escludendo questo Pd, iperchè questa città non s’è l’ho meritato”.

Nel merito su cosa avverrà il sindaco Gaffeo precisa: “La mia decisione è irrevocabile, continueranno l’attività amministrativa ordinaria, lavoreremo affinché che determinati atti possano essere portati a termine per il bene comune della città”. Nel suo intervento il sindaco Gaffeo ha spiegato che si predisporrà una linea d’indirizzo politico per quanto riguardo la questione del polo natatorio, al centro di un altro scandalo.

L’annuncio sui social

Gaffeo è il quarto sindaco che abbandona il suo mandato a Rovigo, di cui tre nell’ultimo decennio. Ecco il messaggio lanciato oggi sui social da Gaffeo ai suoi elettori: 

La replica del Pd: “Non ha saputo ascoltare”

Ieri il Partito Democratico locale ha di fatto sfiduciato Gaffeo, sfilandodosi dalla maggioranza di governo. A Rovigo il Pd esprimeva tre assessori e il presidente del consiglio comunale. “Le vicende amministrative che hanno coinvolto la nostra città in queste settimane, ovvero Iras, As2 e polo natatorio – riporta il documento firmato dal direttivo comunale del Pd – sono la testimonianza di una municipalità che Gaffeo che non ha saputo ascoltare e che non è riuscita a governare, anzi ha prodotto i danni che sono sotto gli occhi di tutti”.

"Il Pd, cosciente che amministrare una città è sempre faticoso e difficile – si legge nel documento – in questi anni ha sempre lavorato per cercare punti di incontro, per trovare soluzioni condivise. L’attuale situazione non ci consente di mantenere il nostro sostegno al sindaco con disappunto e critica. Il Pd resterà e parteciperà ai lavori del consiglio comunale valutando le delibere proposte mettendo al primo posto il bene della nostra città”.

Quattro sindaci dimessi: i precedenti di Rovigo

Una storia amministrativa, quella del Comune di Rovigo, che negli ultimi due decenni è stato caratterizzato da dimissioni anticipate dei primi cittadini. Il primo a lasciare in anticipo, nel novembre del Duemila, è stato Fabio Baratella (coalizione di sinistra), in carica al secondo mandato.

Si susseguono due amministrazioni portate a ‘normale’ scadenza – Paolo Avezzù (centrodestra) dal 2001 al 2006 e Fausto Merchiori (centrosinistra) dal 2006 al 2011. Poi, nelle ultime tre amministrazioni, tre sindaci hanno finito anticipatamente. Nell’ordine, sono Bruno Piva (centrodestra) dimessosi nel luglio 2014 e Massimo Bergamini (coalizione Lega-Forza Italia) che si è dimesso nel febbraio 2019. L’ultimo ad inscriversi a questo elenco, quindi, Edoardo Gaffeo.