Federico, il nostro ‘brasiliano’. Giro del mondo con la racchetta

Galeazzi a soli 23 anni è tra i campioni di beach tennis. "Vivo in Sudamerica, ma il mio cuore è nella Perla"

Federico, il nostro ‘brasiliano’. Giro del mondo con la racchetta

Federico, il nostro ‘brasiliano’. Giro del mondo con la racchetta

E’ una punta di diamante del beach tennis a livello mondiale. Il riccionese Federico Galeazzi, a soli 23 anni, nella classifica dell’International Tennis Federation risulta ventunesimo a livello planetario, quinto tra gli italiani. Entrato nel mondo del professionismo internazionale un anno e mezzo fa, è tuttora impegnato nei più prestigiosi tornei di beach tennis anche oltreceano. Lo racconta dal Brasile, dove si è trasferito, non senza lasciare il cuore nella sua Riccione, della quale a tutti gli effetti da gennaio è diventato ambasciatore nel mondo.

Com’è nata la passione per il beach tennis?

"In spiaggia, a Riccione, nelle giornate in cui con la mia famiglia si andava al mare. Ho cominciato a giocare da piccolo con mio papà Andrea per stare insieme e per trascorrere un po’ di tempo, mentre mamma, Mirca Morganti, prendeva il sole. Poi col tempo abbiamo coinvolto anche lei. Ho continuato a dedicarmi a questo sport con gli amici a livello amatoriale, finché, nutrendo questa gran passione, ho iniziato a praticarlo a livello agonistico".

In che modo e dove?

"Fin da ragazzino ho giocato al Circolo Tennis di Riccione, ho poi fatto anni di lotta, pugilato e thai box alla Polisportiva Riccione, finché ho deciso di diventare un giocatore professionista, viaggiando e partecipando ai tornei in calendario all’estero. L’anno scorso la svolta: mi sono trasferito a Uberlândia in Brasile, Paese dove il beach tennis è più forte".

Un giro di boa non semplice.

"Lo sport, come accade sempre in questo settore, mi ha aiutato a creare rapporti, legami e amicizie con persone di tutto il mondo e anche con i cinquanta top, che s’incontrano nei tornei. A livello di lingua mi sono adattato bene, ne parlo quattro, tra cui perfettamente il portoghese. Sto intanto cercando d’imparare la quinta".

Cosa l’attende in campo?

"Quattro tornei di fila in Brasile, uno nell’isola Reunion in Sud Africa, sarò poi a Las Palmas de Gran Canaria e a fine maggio a Castiglione della Pescaia. Tornerò quindi in Brasile, di seguito ai Caraibi per poi partecipare ai tornei in Germania e in Francia, infine al mondiale in Italia, che dovrebbe tenersi a Cesenatico. Si attende la conferma".

Le manca Riccione?

"Certo, perché sono molto legato alla mia città. Anche se sono contento di fare la vita che faccio, di viaggiare e conoscere persone di culture e lingue diverse, avverto la mancanza di casa, della famiglia, degli amici, delle abitudini che avevo, come l’andare in palestra o allenarmi in nostra spiaggia.

La sindaca Angelini l’ha nominato ambasciatore di Riccione nel mondo: come svolge questo ruolo?

"In tutte le interviste che faccio parlo sempre di Riccione, della sua spiaggia, della qualità di vita, di com’è bella, tranquilla e sicura. Parlo anche della cucina romagnola, piadina, cappelletti, tagliatelle...

Cosa s aspetta dal futuro?

"Finché sarò un professionista dovrò seguire il circuito. A fine carriera sogno di tornare a Riccione, di stare con la mia famiglia, con mamma e papà che hanno sempre condiviso le mie scelte spronandomi, e gustare quanto non sono riuscito a godermi in questo periodo".

Nives Concolino