Finalmente, cara Cattedrale. Sguardo rivolto al portone: "Dopo cinque anni difficili ora è pronto a riaprirsi"

La gioia della Curia: "Siamo qui e siamo desiderosi di riabbracciare il nostro tempio". Il cantiere, interno ed esterno, resterà comunque aperto. "I lavori proseguiranno in sicurezza".

Finalmente, cara Cattedrale. Sguardo rivolto al portone: "Dopo cinque anni difficili ora è pronto a riaprirsi"

Finalmente, cara Cattedrale. Sguardo rivolto al portone: "Dopo cinque anni difficili ora è pronto a riaprirsi"

Ferrara, il grande giorno è arrivato. E finalmente, come recita lo striscione che campeggia da giorni sul ’volto’ della Cattedrale. Il primo, manco a dirlo, ad essere visibilmente emozionato, colui che ha seguito tutti i lavori passo passo e molto da vicino, è proprio l’arcivescovo Gian Carlo Perego. Chi lo conosce bene, nei giorni scorsi sussurrava che "la sua emozione cresce giorno dopo giorno". Sono stati cinque anni non facili dove di mezzo si sono messi prima il Covid e poi i costi lievitati delle materie prime e i tanti cantieri aperti per il ’110’. "Ma oggi – dice sfoderando un grande sorriso proprio l’arcivescovo – finalmente siamo qui e siamo pronti".

IL PROGRAMMA

Si parte alle 17.15 con il ritrovo nel cortile del Palazzo Arcivescovile, quindici minuti più tardi la commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme e la grande processione delle Palme che condurrà fedeli, curiosi e turisti proprio davanti a quel portone della Cattedrale ansioso di spalancarsi e di far rientrare la luce dopo la ’rimessa in sesto’. Il momento clou sarà poi alle 18 dove con la santa messa celebrata dell’arcivescovo si ridarà ufficialmente nuova vita al culto all’interno del più importante tempio cittadino. Ma il pensiero va tutto a quel portone che questo pomeriggio tornerà ad aprirsi e alla storia che riabbraccerà fedeli o semplici curiosi perché, ribadisce proprio Perego, "la riapertura deve essere una festa dei fedeli, che canteranno l’Osanna, e allo stesso tempo dell’intero popolo". Oggi, inoltre, "potremo dare inizio alla settimana santa che ci condurrà alla Pasqua con un motivo di festa e di orgoglio in più".

IL CANTIERE

Ma il cantiere però resterà aperto sia all’interno, dove verranno mantenute le reti di protezione fino a fine lavori per garantire sempre la massima sicurezza, che nella sua facciata esterna. "La Cattedrale – precisano ancora dalla Curia – non è un’opera unitaria ma si è arricchita, dal 1135 ad oggi, continuamente. Uno scrigno di opere d’arte e di fede, di poesia e pietà di tutto il popolo credente della città. Attorno a lei è cresciuta la vita, il lavoro, gli spazi di ognuno. È il simbolo della chiesa che vive tra la gente, il cuore della liturgia della fede". Un grande tempio con "occhi capaci di vedere" nei suoi 900 anni di vita gioia e sofferenze, feste e immani tragedie. E "orecchie capaci di sentire" le grida di dolore. Al momento verrà aperta la navata centrale, quella di destra e parte di quella di sinistra, il cantiere interno poi, entro il mese di settembre, dovrebbe essere ultimato.

FINE LAVORI

Altro discorso per quanto concerne i lavori inseriti nel ’lotto Franceschini’, ovvero i 7.7 milioni provenienti dal Ministero della cultura e curato dal Comune, i quali andranno a coprire le sistemazioni delle facciate laterali e principali dell’edificio compreso il protiro; e il progetto campanile che dovrà essere appaltato. I cui lavori andranno avanti per i prossimi anni. Ma oggi non è il momento di pensare a questo – avremo tempo di farlo più avanti –, perché oggi è il grande giorno dove Ferrara potrà riabbracciare la sua Cattedrale. E allora godiamocelo, finalmente.