Il ’Capitolo dei canonici’. Una comunità di sacerdoti deputati alla cura pastorale della nostra ’chiesa madre’

Da sempre presente e indissolubilmente legato alla storia dell’antichissima cattedrale . Le più antiche testimonianze risalgano al IX secolo, mentre i più antichi statuti al 1275.

Che istituzione è il Capitolo? “Il capitolo dei canonici, sia cattedrale sia collegiale, è il collegio di sacerdoti al quale spetta assolvere alle funzioni liturgiche più solenni nella chiesa cattedrale o collegiale; spetta inoltre al capitolo cattedrale adempiere i compiti che gli vengono affidati dal diritto o dal Vescovo diocesano”, così recita il canone 503 del Codice di diritto Canonico promulgato nel 1983 da Giovanni Paolo II.

Dunque una comunità di sacerdoti deputati alla cura pastorale della “chiesa madre” e che conducevano una vita comune disciplinata da canones – da qui il termine canonico – ossia le regole che i componenti erano tenuti a seguire. Il termine Capitolo deriva proprio dalla lettura quotidiana comune di un capitolo delle regole citate. Anche a Ferrara il Capitolo è da sempre presente ed è indissolubilmente legato alla storia dell’antichissima Cattedrale. Le più antiche testimonianze risalgano infatti al IX secolo e le notizie documentarie che testimoniano l’attività amministrativa datano al 1080; i più antichi statuti che ne regolano l’attività risalgono al 1275 e gli ultimi ufficialmente approvati al 1990.

Le sue funzioni sono cambiate nel corso dei secoli, ma si è contraddistinto per molto tempo come senatus et consilium episcopi ossia un organo consultivo della massima autorità ecclesiastica diocesana e come reggente della stessa diocesi durante la vacanza della sede vescovile. Per lungo tempo il potere del Capitolo ha contrastato quello dei vescovi in una vera e propria contrapposizione nel governo della diocesi. Oggi il ruolo di “senato del Vescovo” lo hanno ereditato altre realtà come il consiglio per gli affari economici e soprattutto il collegio dei Consultori. Ma allora quali sono le funzioni che oggi svolge questa antichissima istituzione? Principalmente due. Innanzitutto la preghiera, per cui ogni canonico titolare, compatibilmente con il servizio del proprio ministero, è tenuto alla celebrazione della liturgia in cattedrale. Inoltre i canonici hanno il compito di assistere il vescovo durante le celebrazioni più solenni della cattedrale. La seconda funzione è quella nobile di custodire la tradizione culturale e la memoria della chiesa ferrarese e quindi è una funzione di continuità nella storia che trova espressione anche nella custodia di un ricchissimo patrimonio di beni storici e artistici. Si pensi allo straordinario museo della Cattedrale – allestito nell’ex chiesa di San Romano - che conserva sculture come la Madonna della Melagrana di Jacopo della Quercia (1375ca. - 1438), gli arazzi con le storie di san Maurelio e le storie di san Giorgio del fiammingo Johannes Karcher (attivo tra il 1516 e il 1562), oreficerie, dipinti come le ante d’organo con la Vergine il drago e San Giorgio di Cosmè Tura (1430-1495), paramenti e i codici minati tutti provenienti dalla nostra Cattedrale.

Si pensi poi alla ricchezza di documenti che conserva l’archivio capitolare; dei vari archivi ecclesiastici ferraresi è il più antico: in esso si passa dai diplomi imperiali e le bolle papali, alla documentazione sulla vita religiosa e culturale della Cattedrale e sulla amministrazione del patrimonio terriero dislocato su tutto il territorio ferrarese. Nonostante le gravi perdite subite durante i bombardamenti delle seconda guerra mondiale sono giunte a noi 1331 pergamene che vanno dall’anno 936 al secolo XVIII, oltre a ciò un fondo denominato “amministrazione” con documenti dal XVI al XX secolo, “atti capitolari” dal XVI al XX secolo, il fondo musicale (secc. XV – XIX), ricco di partiture anche del maestro Giovan Battista Bassani (1647 – 1716) organista, maestro di cappella in cattedrale e compositore apprezzato anche da Johannes Sebastian Bach.

A tale ricchezza si aggiunge anche la biblioteca capitolare suddivisa in fondo antico (ante 1830) e fondo moderno (post 1830) che consta di 1540 stampati comprendenti cinquecentine, seicentine, settecentine e in parte minore edizioni dell’ottocento; si trovano suddivisi secondo le tematiche che trattano: devozione popolare, diritto canonico, ecclesiologia, esegesi biblica, omiletica e predicazione, patristica e patrologia, storia della Chiesa cattolica e del Cristianesimo, teologia dogmatica e morale; alcuni di essi sono appartenuti a canonici che vogliamo ricordare come simboli della nostra cultura cittadina: Giuseppe Antenore Scalabrini (1694-1776) e Giuseppe Antonelli (1803-1884) già direttore della Biblioteca civica tra 1845 e 1862. Un’eredità culturale e spirituale, quella custodita dal capitolo della cattedrale di Ferrara, di immenso valore, da tutelare e trasmettere.(testo a cura cura

di Giovanni Lamborghini)