L’arcivescovo Gian Carlo: "Cattedrale, centro della vita. Oggi grande festa di popolo per costruire una fraternità"

Perego ricorda che "manca ancora il restauro della volta e dell’abside" . Per il Giubileo "tutte le chiese parrocchiali saranno luogo per il perdono e la riconciliazione".

Cosa rappresenta la Cattedrale per la nostra Chiesa e, più in generale, per la città di Ferrara?

"La Cattedrale – risponde l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego – è la chiesa madre di tutte le chiese della Diocesi, dove il Vescovo celebra La Liturgia, fonte e culmine della vita cristiana, in maniera esemplare, aiutato dal Capitolo. La cattedra nella chiesa Cattedrale indica che una delle funzioni principali del Vescovo è ascoltare e spezzare la Parola e l’altare il luogo in cui spezzare il pane per il cammino del popolo di Dio. La Cattedrale ha anche un significato per la città, perché è al centro di tutte le azioni della vita pubblica: la politica, il commercio, il mercato, la cultura, gli incontri, le discussioni. La Cattedrale ha assistito nella storia ad ogni cambiamento politico e sociale, a ogni violenza e guerra richiamando sempre la pace, la giustizia, l’accoglienza, il rispetto della dignità di ogni persona, diventando per questo, nei secoli, anche luogo d’asilo. La facciata tricuspide ricorda Dio Padre, Figlio e Spirito Santo in cui crediamo. La Cattedrale, poi, invita a guardare oltre la vita quotidiana, a ricordare il senso della vita e il nostro destino che è incontrare Dio nostro Creatore e nostro Redentore, Giudice della storia, come ci ricorda il grande affresco del Bastianino nel catino absidale, con la rappresentazione del Giudizio universale".

Quella di oggi sarà una grande festa popolare: che significato ha?

"La Chiesa è un popolo, il popolo di Dio, in cui ci sono ministeri diversi, ma tutti abbiamo la stessa dignità battesimale di figli di Dio e fratelli. Per questo la riapertura della Cattedrale è anzitutto un ritrovo familiare e fraterno, ma anche un invito a costruire fraternità attorno a noi. Per questo è anche tutta la città protagonista della riapertura della Cattedrale. Tutti hanno un legame con la Cattedrale e con il popolo di Dio: perché è un credente, come ancora molti, ma anche perché – se indifferente o non credente – l’abbiamo ammirata, salutata, riconosciuta nella sua bellezza. La Cattedrale nei secoli è stato segno e strumento di coesione sociale, ha rappresentato in qualche modo la città. Per questo è tutta la città che è invitata a salutare la sua apertura".

I lavori definitivi non finiranno prima di cinque-dieci anni: cosa manca ancora alla riapertura definitiva della Cattedrale?

"La riapertura della Cattedrale non significa la fine dei lavori che prevedono due progetti: uno legato al terremoto, gestito dall’Arcidiocesi, di cui mancano ancora i lavori di restauro della volta e dell’abside e di completare due colonne della navata di sinistra, che per questo rimane chiusa; il secondo progetto è legato al ducato estense con un importante finanziamento un finanziamento stanziato dal Ministero dei Beni culturali, grazie a fondi europei, al tempo del ministro Franceschini, che sarà gestito dal Comune di Ferrara e riguarderà il protiro – un lavoro molto delicato non solo sulla struttura, ma anche sulle sculture – il campanile di Leon Battista Alberti e le parti laterali della Cattedrale. Sono lavori importanti quelli che ci attendono che, temo, non finiranno prima di dieci anni, e che ci auguriamo potranno ridarci una Cattedrale sicura e meravigliosa in tutte le sue parti per rilanciare un turismo di fede e di cultura di cui la nostra città ha un estremo bisogno. Speriamo che tutti i lavori - compresi quelli dell’organo monumentale e del rinnovato presbiterio - possano essere conclusi per la celebrazione dei 900 anni della nascita della Cattedrale nel 2035".

Allargando lo sguardo ad altri edifici di culto, ancora chiusi, quali sono le priorità indicate dall’Arcidiocesi e quali chiese potranno aprire nei prossimi mesi-anni?

"In città gli edifici che chiusi ancora per il terremoto completamente e in parte e che chiedono lavori sono ancora San Gregorio, Santa Maria in Vado (in una navata), Sant’Agnese, San Gerolamo (di proprietà dei Carmelitani), Chiesa e convento dei Teatini. Sono iniziati i lavori delle chiese di Sant’Antonio Abate, di San Giuliano, a Porotto e a Mizzana che potranno essere aperte nei prossimi mesi. La chiesa parrocchiale di Francolino attende ancora l’approvazione del progetto da parte della regione. Altre chiese monumentali – San Domenico e Santa Chiara sono di proprietà del FEC (Fondo edilizia di culto) del Ministero degli interni) e i tempi di intervento sembrano essere ancora lontani. E’ certo che con l’apertura della Cattedrale e di san Paolo, oltre che di San Carlo, di proprietà dell’Asl, il centro storico di Ferrara si arricchisce di beni culturali e artistici e di luoghi di fede importanti per la città stessa, ma anche per il turismo religioso".

Come verranno inserite, e che ruolo avranno, la cattedrale e le altre chiese della nostra Arcidiocesi, nel percorso giubilare del 2025?

"Siamo ancora in attesa della bolla di indizione del Giubileo di Papa Francesco, ma è certo che la Cattedrale e tutte le chiese parrocchiali della Diocesi saranno un luogo per il perdono e la riconciliazione, doni di Dio che trasformano la vita delle persone rendendoli “liberi davvero”. Il giubileo ha anche un significato sociale: di liberazione da ogni forma di dipendenza, di schiavitù che, spesso, non rende libere le persone: pensiamo alle droghe, all’alcol, all’usura, al gioco… di cui, purtroppo, sono schiavi anche persone della nostra città e dei paesi. Il Giubileo ci chiede di accorgerci anche di loro, con esperienze die relazioni di aiuto e di prossimità. Certamente la Cattedrale sarà meta anche di pellegrini che dall’Est e dal Nord Europa sulla via da Verona a Venezia a Padova a Bologna, a Firenze, andranno verso Roma come anche dei pellegrini che dal Portogallo, dalla Spagna, dalla Francia da Torino a Milano verso Bologna raggiungeranno Roma. Queste due direttive di percorsi e di pellegrinaggi possono trovare in Ferrara una città accogliente e un tesoro culturale e di fede da scoprire".