JACOPO GOZZI
Cultura 

Più scelte e 1.500 alunni: il Formiggini fa scuola

Il liceo è un vero punto di riferimento non solo per il distretto ceramico. Diversi indirizzi, una sede distaccata in montagna. Alla scoperta del modello

Più scelte e 1.500 alunni: il Formiggini fa scuola

Più scelte e 1.500 alunni: il Formiggini fa scuola

Con quasi 1500 studenti e circa 180 insegnanti suddivisi in una sede centrale e tre succursali, il liceo Formiggini di Sassuolo si confermi uno dei punti di riferimento culturali del distretto ceramico. Liceo scientifico, classico, scienze umane, economico-sociale e linguistico: sono questi i cinque indirizzi in cui si articola la proposta formativa dell’istituto, che attualmente ha sede in via Bologna, ma da settembre, terminati i lavori di ampliamento, sarà operativa nella nuova struttura sita in piazzale Falcone e Borsellino, che ospiterà la maggior parte delle classi. Resteranno attivi i plessi di via Bologna, via Padova e Palagano. "Ogni anno – le parole di Christine Cavallari, dirigente scolastica del liceo – riusciamo a dare vita a una sezione del classico, mentre scienze umane, economico-sociale e linguistico si confermano gli indirizzi più ambiti dalle famiglie. Abbiamo l’unica sede distaccata di Les a Palagano, con una quarantina di studenti: è piccola, ma è importante per tanti ragazzi che abitano in montagna. Venendo ai lavori di ampliamento, siamo molto contenti. Presto avremo classi ampie, spaziose, all’avanguardia sotto ogni punto di vista, specialmente quello tecnologico". Da anni, il liceo Formiggini, promuove una serie di attività e progetti che connettono in modo ravvicinato scuola e territorio.

Senza ombra di dubbio, il più consolidato è Aps, l’associazione studentesca di promozione sociale che simula un’impresa. Rivolto agli studenti del triennio di tutti gli indirizzi, ogni anno l’iniziativa conta tra gli 80 e i 100 iscritti che, insieme ai loro insegnanti, pianificano ristrutturazioni e opere sul territorio. "Aps – chiarisce Cavallari – è un progetto di cui andiamo particolarmente orgogliosi: siamo gli unici d’Italia a metterlo in campo. Nello specifico, gli studenti, sotto la supervisione di docenti esperti, progettano interventi di restyling urbanistico in collaborazione con le istituzioni. Si lavora di pomeriggio attraverso un calendario ben preciso, il presidente è uno studente e ha il compito di prendere contatti con gli enti comunali per innovare gli spazi pubblici. In passato, abbiamo lavorato sulla fontana di piazza Falcone e Borsellino, mentre a Fiorano è stata realizzata un’opera in memoria di Vassallo. L’iniziativa prevede una serie di azioni concrete, per unire l’educazione all’arte con l’approfondimento della realtà storica culturale del territorio. Filo conduttore dell’esperienza? Sensibilizzare al rispetto, alla pace e al lavoro congiunto. In poche parole, educare i ragazzi alla bellezza".

Tra i tanti progetti che distinguono il Formiggini, quelli che risaltano di più sono legati al contrasto alle mafie e allo studio delle lingue. "Nelle iniziative contro le mafie – chiarisce Cavallari – portiamo ogni anno i ragazzi in Sicilia nell’aula bunker del tribunale di Palermo e nei luoghi della memoria di Falcone e Borsellino. Quest’anno siamo stati anche a Napoli e infine, a Roma in Senato per la giornata contro le mafie". "Per il linguistico, inoltre – prosegue la dirigente –, promuoviamo una serie di percorsi di studio in Germania, Francia e Spagna attraverso scambi internazionali rivolti sia agli studenti, sia ai docenti".

Fiore all’occhiello della scuola, l’attenzione verso gli studenti con disabilità. "Promuoviamo una serie di attività per gli allievi con disabilità – spiega la dirigente – che spaziano dalla pet therapy ai percorsi di avviamento professionale. Cerchiamo di sviluppare l’autonomia e il benessere dei ragazzi: a tal proposito, abbiamo realizzato diversi spazi, chiamate aule ‘fiore’, per valorizzare le abilità di tutti". A dire della preside, però, il segreto dei successi del Formiggini sono proprio i docenti. "Abbiamo una percentuale molto alta di docenti affezionati e appassionati – conclude Cavallari – e tra loro ci sono anche tanti ex-allievi dell’istituto. Oggi, di certo, scegliere di intraprendere la carriera da insegnante non è facile, per questo vedere tanti insegnanti stabili, che restano nella da noi e amano il loro mestiere, è un fatto che ci rende particolarmente contenti".