"Rosse al top e spalti pieni La combinazione perfetta"

Gianni Mezzetti del Barrichello Fans Club pronto a sostenere (dal vivo) la Ferrari "Indimenticabile quella cena in Autodromo assieme a Rubens e Felipe Massa"

Migration

La bandiera col Cavallino Rampante è issata sul terrazzino come negli anni d’oro. Sembrano tornati indietro nel tempo anche i granelli di polvere dentro la clessidra di Popeye, all’angolo tra via Quaini e viale Rivalta. Ieri la paninoteca della città, oggi il raffinato ristorantino. Una storia tutta imolese, che da papà Gianni Mezzetti porta al figlio Mattia, lunga 43 anni. Di passione. Come quella per la Ferrari. Fu proprio Gianni, infatti, a fondare il Barrichello Fans Club. Con i suoi party coloratissimi dai ritmi sudamericani che hanno movimentato a lungo le vigilie dei Gp di Formula 1 sulle rive del Santerno. "Una festa nella festa – riavvolge il nastro della memoria Mezzetti -. A distanza di tanto tempo mi ferma ancora la gente per strada per chiedermi di riproporre l’evento. Abbiamo portato un pezzo di Brasile in Romagna ma nel frattempo il mondo è cambiato". Già, perché Barrichello ha appeso il casco al chiodo ed i costi del fans club sono diventati troppo onerosi. "Abbiamo dato tanti soldi in beneficenza per le missioni a Sao Bernardo – racconta -. Un anno sostenemmo anche la Fondazione Senna e conservo una lettera di ringraziamento firmata da Viviane, sorella del campione". Istantanee impresse negli annali della movida cittadina. "Oltre mille persone parteciparono all’edizione del 2003 sulla terrazza dei box del circuito quando consumammo venti bombole del gas per preparare il churrasco – sottolinea Mezzetti -. Barrichello ed un allora sconosciuto Felipe Massa atterrarono con l’elicottero nel paddock dopo un volo notturno da Monza. Passarono dai test nella pista brianzola alle nostre ballerine brasiliane".

Nel 2004 il riempi tutto alla discoteca Vie en Rose. "Arrivò anche Biagio Antonacci portato dall’amico Stefano Domenicali – svela il fondatore -. L’anno dopo nella sede della Cooperativa Ceramica giunsero anche Trulli e Piquet. L’epilogo nel 2006 con l’intitolazione di una piazza a Gilles Villeneuve insieme a Jean Todt, Ross Brawn, Stefano Domenicali, il figlio Jacques, la moglie Joanna e la mitica Rossa numero 27". E dai fasti del passato al presente, con Imola ancora protagonista, il passo è breve. "Tutti gli ingredienti sono al posto giusto nella vigilia del Gp. Davvero una combinazione pazzesca – analizza Mezzetti -. Un dono che Imola ha atteso a lungo dopo 16 anni seduta in panchina. Non le ha regalato niente nessuno. Non dimentichiamo chi ha lottato per materializzare questo sogno anche quando le cose andavano meno bene". Mentre adesso sembra tutto perfetto. "Un imolese come Stefano Domenicali alla guida del circus e la Ferrari al vertice delle classifiche – conclude il tifosissimo -. Sono gasato al massimo e mi fa piacere vedere le strutture ricettive della città sold out. La Sprint Race porta più persone in Romagna e allunga il nostro fine settimana da batticuore". Mattia Grandi