PATRIZIA TOSSI
Cronaca

Orso a caccia di miele nel Bellunese: il caso che rischia di dividere ambientalisti e apicoltori

Arnie distrutte, due colpi in pochi giorni: prima in Val di Zoldo e poi a Longarone. La polizia ha trovato un’impronta: ecco cosa sappiamo. Potrebbe essere arrivato dal Trentino o dalla Slovenia

La polizia ha trovato un'impronta dell'orso. L'ipotesi è chi tratti di un esemplare giovane

La polizia ha trovato un'impronta dell'orso. L'ipotesi è chi tratti di un esemplare giovane

Belluno, 29 maggio 2024 – Arnie distrutte da un orso a caccia di miele nel Bellunese. Dopo la prima scorpacciata in Val di Zoldo – dove l’animale ha distrutto un intero apiario, mangiando circa 80 chili tra miele e fogli di cera – l’orso goloso è tornato a dare segni del proprio passaggio. La seconda volta ha colpito nella zona di Longarone, dove a Faè sono state distrutte altre quattro arnie. L’ipotesi è che l’animale sia arrivato dal Trentino o dalla Slovenia in cerca di cibo.

Nell’ultimo colpo, ha lasciato dei segni visibili del suo passaggio: su un telaio dell'apiario è rimasta impressa l'impronta di una zampa, larga all'incirca 10 centimetri. Il caso rischia di dividere animalisti e apicoltori. La polizia ai proprietari delle arnie: “Controllate quotidianamente gli apiari, specialmente quelli collocati in aree distanti dalle abitazioni in queste giornate di fioriture”.

Cosa sta succedendo

Nella notte tra il 15 e 16 maggio, l’orso ha distrutto intero apiario a Fornesighe e Solagnot, in Val di Zoldo. Affamato, il plantigrade aveva fatto razzia di una quantità di miele, favi e fogli di cera, quantificabile in circa 80 chilogrammi. Poi è successo a Faè di Longarone, sempre in provincia di Belluno. Lì, nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 maggio, ha nuovamente colpito un apiario, distruggendo quattro arnie.

Cosa sappiamo dell’orso

La polizia provinciale, che sta analizzando le tracce dell’orso trovate a Longarone, ipotizza si tratti di un animale giovane, con ogni probabilità lo stesso che da una settimana si muove sulle montagne dello Zoldano.

“Si tratta di un animale di passaggio – dicono gli esperti della polizia provinciale – solitamente sono maschi in dispersione che vanno alla ricerca di nuovi territori. Potrebbe trattarsi di un plantigrado della popolazione trentina o slovena”.

L’orso non è un animale “territoriale”. Spesso, soprattutto i maschi più giovani, si spingono ad esplorare altre zone, anche a centinaia di chilometri dal luogo di nascita. E questa migrazione si chiama, in termine tecnico, “dispersione”. 

Ecco cosa cerca

Gli esperti faunistici della polizia provinciale spiegano che l'orso sembra aver “preso l'abitudine di visitare gli apiari che trova in zona, per mangiare larve, fogli di cera, api e le quantità di miele presenti”, perlopiù scarse in questo periodo dell'anno. “I danni per gli apicoltori sono ingenti”, riferiscono gli esperti della polizia provinciale di Belluno.

Può essere che l’orso si trattenga ancora sul territorio, a seconda delle disponibilità di cibo, o che lo abbandoni, dato che si tratta di un animale di passaggio, ovvero “in dispersione”.

Le fototrappole

Gli agenti hanno posizionato alcune fototrappole sia nell'area dell'incursione, sia nella zona intorno, per monitorare eventuali altri spostamenti dell’animale. Il monitoraggio dei passaggi dell'orso continuerà anche nei prossimi giorni. L'invito agli apicoltori è a controllare quotidianamente le arnie, anche quelle collocate nelle vicinanze di strade e abitazioni, per prevenire nuove predazioni.