Ospedale di Mestre, rissa al pronto soccorso: picchiato un vigilante. L’Ulss: “Aggressioni quotidiane”

A scatenare il putiferio in sala d’aspetto è stato il marito di una donna, dimessa dai medici dopo un malore. L’azienda sanitaria stima una media di sei casi al mese negli ospedali del Veneziano

Pronto soccorso (foto d'archivio)

Pronto soccorso (foto d'archivio)

Venezia, 31 luglio 2023 – Scoppia una rissa al pronto soccorso di Mestre, vigilante aggredito dal marito di una paziente appena dimessa. È successo nel fine settimana all'Ospedale dell'Angelo, dove un uomo di origine rom – arrivato in ospedale con un gruppo di parenti e la moglie che accusava un malore – ha dato in escandescenze urlando frasi sconnesse dopo che la donna era stata visitata dai medici.

Il tutto è successo in sala d’attesa, davanti agli occhi terrorizzati degli altri pazienti. Subito sono intervenuti gli addetti alla sicurezza per evitare che il litigio degenerasse, ma l’uomo ha aggredito una delle guardie giurate in servizio. “Si tratta dell'ennesimo episodio di questo tipo, un fenomeno che vede esposti gli addetti che a vario titolo prestano servizio presso le strutture sanitarie del Veneto", commentano i consiglieri regionali del Pd, Jonatan Montanariello e Francesca Zottis, nell’esprimere solidarietà al vigilante aggredito.

L’Ulss: “Sei casi al mese nei nostri ospedali”

Secondo Ulss 3, “le aggressioni nei nostri ospedali da parte degli utenti sono quotidiane: una media di sei casi al mese”. Non sempre si tratta di attacchi violenti, altre volte le liti si giocano sul filo di aggressioni verbali, ma la situazione è difficile per gli operatori che si ritrovano a fronteggiare ogni giorno questi casi. Tant’è che l’azienda sanitaria della Serenissima, in collaborazione con la Questura e la Prefettura di Venezia, sta organizzando dei corsi di formazione per aiutare le persone più esposte: medici e infermieri dei pronto soccorso, i soccorritori del Suem, le forze dell’ordine e gli operatori dei servizi di psichiatria.

Le reazioni

“È ancora più evidente, dopo questa aggressione – continuano i consiglieri regionali Dem – che non basta affrontare il problema esclusivamente mettendo le guardie a presidio se poi le stesse diventano vittime di aggressione. Servono, da un lato, protocolli stringenti di tutela dei lavoratori per garantire al massimo la loro sicurezza. E contemporaneamente, allargando il ragionamento, servono investimenti per rendere più efficienti i servizi, riducendo le situazioni di esasperazione degli utenti. Un clima di tensione che mai deve giustificare la minima forma di violenza ma che quasi sempre sta comunque alla base di quanto troppo spesso accade".