Verona, la scoperta storica: "Cangrande della Scala non fu avvelenato"

L’annuncio del sindaco Federico Sboarina su Facebook dopo lo studio sul Dna del Signore della città: “Morì di morte naturale per una malattia genetica rara”

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Verona, 20 maggio 2021 – Cangrande della Scala, Signore di Verona dal 1308 al 1309, morì di morte naturale, non per avvelenamento. La scoperta, che riscrive un’intera pagina di storia della città scaligera, è stata annunciata oggi dal sindaco veronese Federico Sboarina con un post sulla sua pagina Facebook.

L’annuncio del sindaco Sboarina

Si tratta di una novità molto importante dal punto di vista storico se pensiamo che per secoli, fino ad oggi, si pensava che il celebre condottiero scaligero fosse stato avvelenato dal suo medico. Ad ucciderlo fu infatti una forma di glicogenosi, una rara malattia metabolica, scoperta dopo un approfondito studio sul suo Dna.

“Cangrande della Scala morì di morte naturale per una malattia genetica rara – scrive Sboarina –. Non fu quindi avvelenato, come per secoli si era ipotizzato tanto che il suo medico venne impiccato perché ritenuto responsabile”.

Lo studio degli atenei di Verona e Firenze

“A Treviso, nel 1329, Cangrande morì a 38 anni per effetto della glicogenosi tipo 2, una malattia oggi curabile che dà debolezza muscolare, fratture ossee e cardiopatie – spiega –. Ecco perché il Signore di Verona usava l’arco invece della spada ben più pesante, faceva tragitti a cavallo brevi e aveva malori”.

E aggiunge: “Oggi ai veronesi sono state svelate le notizie sul Principe, che è l’emblema della città, grazie allo studio fatto sul suo Dna, prelevando campioni biologici conservati al Museo di Storia Naturale. Alla preziosa scoperta si è arrivati con l’utilizzo delle moderne tecniche del Dipartimento di Biotenologie dell’Università di Verona, in collaborazione con l’ateneo di Firenze e i nostri musei civici. Alla luce di questa scoperta, oggi il simbolo del nostro glorioso passato ci appare ancora più valoroso”.