Fabriano (Ancona), 11 giugno 2013 - UN NO SECCO ad abbassare il numero degli annunciati 1.425 esuberi su scala nazionale di cui 480 nella sola Fabriano dove sarà chiuso il sito di Melano e la produzione diverrà operativa unicamente ad Albacina. Ma al tempo stesso un sì di massima a “forme che tutelino il lavoro”, ovvero l'apertura al dialogo sul ricorso a cassa integrazione anche straordinaria, magari pure a qualche uscita incentivata e a pianificare insieme a sindacati e istituzioni la tempistica di attuazione del progetto di ristrutturazione sulla quale al momento non è stata individuata alcuna data limite.

E' quanto ha riferito il presidente di Indesit Marco Milani durante l'incontro di circa un'ora e mezza tenutosi stamane nel suo ufficio in città insieme al sindaco Giancarlo Sagramola. “Era la prima volta – sostiene Sagramola – che ci confrontavamo ed è stato un incontro molto diretto e franco. Io ho spiegato le ragioni dei lavoratori che condivido in pieno, lui ha sùbito messo in chiaro di non voler arretrare sugli esuberi né sulla decisione di dimettere l'attività a Melano. Quanto, invece, all'apertura di un tavolo con istituzioni e sindacati si è detto decisamente disponibile. Già questo è un buon segnale, ma in certi casi bisogna essere come San Tommaso, ovvero toccare con mano per credere se simili intenti verranno rispettati. In ogni caso a brevissimo (forse già oggi, ndr) Milani mi invierà il piano Italia nel dettaglio e potrò studiarlo meglio”.
Oggi a Roma è stato anche il giorno coordinamento nazionale dei sindacati (nazionali, territoriali e Rsu aziendali) su come gestire la vertenza dell'impresa della famiglia Merloni.

Si è scelto di puntare sugli scioperi a sorpresa e diverse forme di protesta che proseguiranno fino a quando l'Indesit non deciderà di recedere dal piano Italia che prevede 1.425 esuberi sul suolo nazionale e 480 a Fabriano. In totale ogni stabilimento entro fine mese effettuerà 16 ore di sciopero accompagnate da forme di agitazioni che saranno scelte singolarmente.

Alessandro Di Marco

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